Aumenta il numero dei certificati di malattia dei lavoratori privati al Nord
Secondo i dati Inps nei primi tre mesi del 2018 è stato registrato un incremento del numero dei certificati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari al 3,1,% per i lavoratori pubblici e al 12,4% per quelli del privato. Analizzando l’incremento a livello territoriale i dati evidenziano una differenziazione per entrambi i settori con maggiore aumento al Nord Italia (4,7% del pubblico rispetto al 14,2% del privato).
Rispetto al 2017 cresce il numero dei lavoratori con almeno un giorno di malattia: nel settore privato si passa dal 23% del 2017 al 26% del 2018, mentre nel settore pubblico passa dal 35% del 2017 al 36% del 2018.
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Cresce la visita fiscale sul settore pubblico su richiesta del datore di lavoro
Dal Rapporto dell’Inps emerge anche un incremento del numero di visite fiscali effettuate anche per i dipendenti pubblici, 101 mila lavoratori rispetto ai 123mila del settore privato, a fronte di un numero di certificati medici nettamente inferiore, 1,9 milioni rispetto a 4,7 milioni.
Da segnalare anche che nel settore pubblico il numero medio dei certificati dei lavoratori pubblici è di 7 ogni 10 lavoratori, mentre per i lavoratori privati è di 5 ogni 10. Questi dati vanno sempre interpretato tenendo conto della diversa struttura per età dei lavoratori e della diversa normativa di riferimento.
Da segnalare il calo del numero medio di giornate di malattia per lavoratore con almeno un giorno di malattia diminuisce sia per il privato che per il pubblico.
Nei primi 3 mesi di quest’anno ogni cento visite fiscali effettuate nel pubblico,
35 risultano con esito di idoneità, contro 37 nel privato.
Nel settore pubblico la maggior parte delle visite sono effettuate su richiesta dei datori di lavoro, solo il 7% sono d’ufficio e il tasso di idoneità è molto diverso: 37 ogni 100 visite richieste dal datore di lavoro, 10 ogni 100 di quelle disposte d’ufficio.
Diversa la situazione per il settore privato dove il tasso di idoneità delle visite mediche
d’ufficio risulta più elevato di quello delle visite datoriali (rispettivamente 40
per quelle d’ufficio e 32 per quelle datoriali). L’Ente previdenziale spiega questo risultato con “l’esperienza accumulata dall’Istituto nella selezione delle visite mediche di controllo d’ufficio nel settore privato”.
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