Video-choc:eutanasia, Piera ha scelto di morire in Svizzera

Letizia Pieri 03/05/13
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“Io sono morta il 13 aprile”. Piera Franchini ha deciso di porre realmente fine alla propria vita il 29 novembre scorso, in una clinica svizzera. Il 13 aprile precedente la donna aveva saputo di essere affetta da una grave malattia, una malata incurabile che l’ha tramutata in una malata terminale, togliendole presto ogni speranza a cui potersi aggrappare.

Piera ha così deciso, ha percorso la strada per certi aspetti più difficile, scegliendo l’eutanasia, scegliendo lei stessa di mettere la parola fine ad un cammino che avrebbe comunque portato allo stesso, tremendo, traguardo. Piera ha trovato il diritto all’eutanasia in un paese straniero, là dove la pratica è legale. La donna si è spostata dal paese del Veneto in cui viveva fino in Svizzera, a Fork, a pochi kilometri da Zurigo, per poter vedere riconosciuta questa sua pesante volontà.  Una volontà che ribadiva forte e chiaro: “non voglio più soffrire, questa è una sofferenza fine a se stessa: solo io ho il diritto di decidere su me stessa”.

Queste sono soltanto alcune delle parole pronunciate dalla donna, estrapolate dal racconto del proprio dramma in un video-choc diffuso dai Radicali italiani. Parla così Piera della scelta di ricorrere al suicidio assistito, e ora quelle immagini diffuse in rete suscitano non poche riflessioni, facendo commuovere al di là di ogni opinione o ideologia.  Piera riferisce con tono straziato e stanco di una morte decisa a freddo, di un percorso che sfocia nella bevuta di una ‘semplice’ bibita che ti fa addormentare, senza dolore.

Il video allegato scaturisce da un’iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni ed è stato lanciato per inaugurare la campagna Eutanasia legale e la prima giornata di mobilitazione nazionale per la raccolta delle firme sulla proposta di legge indetta per sabato prossimo, 4 maggio. “Sono morta il 13 aprile, quando il chirurgo mi ha detto per la prima volta che non c’era nulla da fare” ricordano le parole di Piera, il viso scavato dall’asfissia e dal dolore di una travagliante malattia, per la quale la fine è arrivata qualche mese dopo, sola e lontana da casa.

 

Letizia Pieri

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