Velocità, i Tutor anche nelle statali. Una sentenza vieta le imboscate

Redazione 24/07/12
Tempi duri per gli automobilisti: mentre la benzina non arresta la sua corsa e raggiunge cifre da capogiro ora, sono in arrivo i Tutor anche nelle strade statali. Ma, in difesa delle prerogative di chi ogni giorno si mette alla guida, arriva a pennello una sentenza del giudice di pace di Terni, la n. 762/2012 del 9.07.2012, ha sancito l’obbligatoria visibilità per i criticati rilevatori sforna-contravvenzioni.

Il primo nome è evocativo: “Vergilius“, un marchingegno predisposto nientemeno che dall’Anas per mettere sotto scacco gli automobilisti un po’ più spensierati sulla propria rete di competenza. In sostanza, il sistema funziona come i Tutor da alcuni anni presenti sulla rete autostradale e cioè calcolando la velocità del veicolo in due punti distanti. Qualora l’andatura media dell’auto sia superiore ai limiti consentiti dal codice della strada, per il conducente scatterà irrimediabilmente la multa e, in caso sia prevista, la decurtazione dei punti dalla patente.

Un occhio davvero letale, che, o ltre alla normale funzione del Tutor, infatti, svolgerà anche quella “classica” dell’autovelox, con la misurazione dei kilometri orari in un momento specifico. Dal suo radar, insomma, non si scappa, anche perché sarà attivo anche in cattive condizioni metereologiche. Ma la vera novità di “Vergilius” è l’arrivo della modalità “Tutor” sulle strade extraurbane principali. Il debutto avverrà su tre arterie “bollenti” del sistema viario nazionale: l’Aurelia nel tratto dal Grande raccordo anulare a Fregene, la Domitiana tra Pozzuoli e Giugliano e la Romea, nei dintorni balneari di Ravenna. Conclusa la sperimentazione, il sistema verrà esteso in tutta Italia.

Affinché, però, i proventi di Vergilius possano correttamente pervenire allo Stato per essere destinati alla sicurezza stradale – come teoricamente previsto – il dispositivo dovrà essere, oltre che segnalato, anche ben visibile. A stabilirlo, infatti, è una recente sentenza del giudice di pace di Terni, che ha vietato il posizionamento seminascosto di qualsiasi autovelox, fisso o mobile.

A presentare ricorso era stato un automobilista umbro che ha vinto la propria battaglia giudiziaria, nonostante l’amministrazione locale avesse segnalato il macchinario con ben due appositi cartelli. Questi, però, a parere del giudice non erano posizionati secondo i criteri di legge: uno era collocato troppo in prossimità del rilevatore, secondo i limiti di legge di almeno un chilometro, e l’altro era leggibile a malapena causa alcuni ostacoli. E, come noto, già dal 2007 il Codice della strada prevede all’articolo 142, comma 6 bis, che “le postazioni di rilevamento” debbano essere indicate in maniera ben visibile.

Ora, insomma, se le forze dell’ordine aumentano il proprio arsenale di rilevatori della velocità, che può contare di migliaia di dispositivi tra Tutor, autovelox, telelaser e apparecchi “civetta” sulle pattuglie, gli automobilisti hanno un’opportunità in più per fare ricorso nel caso si vedano recapitare la fatidica busta verde o, peggio, vengano colti “in flagrante” da un’imboscata degli infallibili apparecchi.

Qui il testo integrale della sentenza n. 762/2012 del Giudice di Pace di Terni

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