Vaccini: perchè lo Stato deve renderli obbligatori

Letizia Pieri 21/10/15
Sulla questione dei vaccini la nostra redazione ha intervistato il Dr. Francesco Ciotti, Pediatra e Neuropsichiatra Infantile.

Il Dottor Ciotti scrive: “Sono un pediatra nato nel 1949. Ricordo nella mia infanzia compagni morti o sulla carrozzella per la poliomielite. Negli anni ’60 i reparti di pediatria avevano tutti una sezione col polmone d’acciaio per i bambini con paralisi respiratoria da poliomielite. Poi il 1° aprile 1964 il Ministro della Sanità Mancini rese la vaccinazione antipolio obbligatoria e la polio scomparve.

Nel 1975 nel reparto di Pediatria di Cesena dove cominciai a lavorare ho visto lattanti con la pertosse morire e bambini normali che dopo una encefalite da morbillo diventavano ritardati mentali. Nel 1978 una epidemia di rosolia raggiungendo anche le gravide produsse a Cesena la nascita di 8 bambini sordi. Dal 1980 le vaccinazioni contro pertosse, morbillo, rosolia hanno nel nostro territorio sradicato le epidemie di queste malattie infettive.

Le vaccinazioni non hanno effetti collaterali se non reazioni locali e febbrili transitorie. Uno studio danese di grandi dimensioni ha escluso qualsiasi correlazione con l’autismo. Se invece la copertura vaccinale cade sotto il 90-95% queste malattie e i loro terribili effetti ricompariranno. Non rendere le vaccinazioni obbligatorie da parte dello Stato e delle famiglie esponendo l’infanzia al rischio di morte e di handicap ha lo stesso grado di irresponsabilità che trasportare il bambino in macchina senza cintura di sicurezza. Questa è la premessa necessaria che giustifica tutte le mie risposte dall’ultima alla prima”.

1) Che cosa ne pensa della proposta del Governo contenuta nella bozza di Piano Nazionale Vaccini di rendere obbligatorio il vaccino per poter andare a scuola?

Chi vuole vivere in comunità deve avere la protezione vaccinale contro le malattie infettive epidemiche per proteggere se stesso e i suoi simili contro la mortalità e la morbosità con esiti gravi in particolare per il sistema respiratorio e nervoso. Pertanto l’obbligatorietà per entrare in una qualunque comunità scolastica, dal Nido alla scuola dell’obbligo, è la misura minima che uno Stato deve prendere per i suoi cittadini.

2) La percentuale dei vaccinati in Italia ha subito, per la prima volta, un calo sotto la soglia del 95% a causa della campagna contro la profilassi portata avanti da chi sostiene che le somministrazioni nel primo anno di vita provochino danni al bambino. Ci sono evidenze scientifiche che comprovano la validità di queste teorie?

Le sole evidenze scientifiche esistenti documentano la necessità delle vaccinazioni.

3) Cosa si sentirebbe di dire ai genitori che si oppongono alla profilassi?

Il genitore che non vaccina il proprio figlio ha lo stesso grado di irresponsabilità del genitore che non gli mette in auto la cintura di sicurezza.

4) Ritiene giusto prevedere sanzioni per i medici che sconsigliano alle famiglie di vaccinare i figli, così come recentemente proposto?

Le vaccinazioni contro le malattie di cui sopra non vanno consigliate o sconsigliate, vanno prescritte in modo obbligatorio per chiunque intenda vivere in comunità sociale e non un’isola di eremitaggio. Perciò la responsabilità deve essere di una legge dello Stato e non dei consigli medici. Se lo Stato non lo fa per difendere la propria infanzia è lo Stato che deve essere radiato.

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Letizia Pieri

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