“Voglio approfondire la questione delle dosi buttate – ha affermato la scorsa domenica in un intervento su Rai3, a Che tempo che fa -. Bisogna utilizzare il buonsenso: se ci sono le classi prioritarie che possono utilizzarlo bene, altrimenti si va su classi vicine o sennò su chiunque passa va vaccinato; questo bisogna fare”.
E così in 48 ha firmato un’ordinanza della Presidenza del Consiglio che esorta a somministrare le dosi rimanenti a fine giornata negli hub vaccinali alle persone disponibili al momento. Questo per evitare di gettare le dosi di vaccino.
Il provvedimento stabilisce che “dosi di vaccino anti-Covid eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano somministrate per ottimizzare l’impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l’ordine di priorità individuato dal Piano nazionale e le successive Raccomandazioni”.
>> Il calendario vaccini covid Regione per Regione <<
A chi saranno somministrate le dosi di vaccino rimanenti
Stando alle indicazioni delll’ordinanza sulle dosi residue a fine giornata potrebbero esserci due categorie prioritarie a cui effettuare il vaccino con le dosi eventualmente rimanenti a fine giornata:
- Familiari di disabili
- caregiver (persone che assistono le persone disabili)
Le dosi verranno somministrate su chiamata diretta delle Asl in base a liste di riserva con criteri di appartenenza a fasce o categorie indicate dal piano vaccinale, a persone già incluse nelle piattaforme delle regioni.
Obiettivo dichiarato: dare una poderosa spinta alla vaccinazione di massa a partire da aprile, con 500mila somministrazioni al giorno entro fine mese.
“Almeno l’80 per cento degli italiani vaccinati entro settembre”: questo è l’obiettivo del piano per la somministrazione di vaccini anti-covid reso noto 13 marzo 2021 dal Commissario straordinario Figliuolo, che fissa le linee operative necessarie per completare al più presto la campagna vaccinale.
Come si legge nel testo: “I due pilastri per condurre una rapida campagna sono la distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e l’incremento delle somministrazioni giornaliere” ovviamente coniugati a un attento e costante monitoraggio dei fabbisogni e degli approvvigionamenti, attraverso cui la nuova gestione del piano vaccini intende soddisfare questi obiettivi: “raggiungere a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinando almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila.”
Vaccinazione di massa: le nuove priorità
L’ordine di priorità dirigerà il nuovo piano vaccini. Dopo le iniezioni ai cittadini over 80 in corso si procede per fasce d’età:
- con oltre 5 milioni di over 70 da immunizzare,
- insieme gli over 70 saranno vaccinati 2 milioni di persone “estremamente vulnerabili” (con patologie gravi), i disabili e con loro anche i familiari e i “caregiver” che li assistono.
Saranno quindi queste, probabilmente, le persone inserite all’interno del programma “non gettiamo dosi”.
>> Vaccini persone fragili e con disabilità: calendario e piano vaccinale <<
Quali vaccini vengono somministrati in Italia
Allo stato attuale sono utilizzati in Italia 4 tipi di vaccino:
- vaccino Astrazeneca (somministrato alle persone a partire dai 18 anni di età, ed over 65, ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili); al momento sospeso
- vaccino Pfizer/BioNTech (Il vaccino Comirnaty viene somministrato agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 16 anni);
- vaccino Moderna (Il vaccino Moderna viene somministrato agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 18 anni);
- vaccino Johnson&Johnson (approvato il 12 marzo, destinato alle persone al di sopra dei 18 anni).
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