Unioni civili ok definitivo. Cosa devono fare ora le nuove coppie?

Redazione 28/07/16
Il decreto attuativo in materia di unioni civili (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 22/2016) ha ricevuto sabato la firma del Governo necessaria per l’attuazione.

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In questo modo, vengono adottate ufficialmente le disposizioni transitorie per la tenuta dei registri negli archivi dello Stato civile ai sensi della Legge n. 76/2016, o Legge Cirinnà.

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Cosa cambia con l’approvazione del decreto

Venerdì 8 luglio, era stata trasmessa dal Governo al Consiglio di Stato la bozza di decreto. Tra i punti più controversi del DPCM spiccava l’esplicito divieto fatto ai sindaci critici del provvedimento di esercitare l’obiezione di coscienza (Vai all’articolo sui nuovi doveri dei sindaci).

In molti temevano che una disposizione simile potesse far ritardare l’approvazione del decreto ponte, invece, il parere favorevole del Consiglio di Stato è arrivata giovedì 21 luglio.

Sabato 23 luglio il decreto attuativo è stato quindi firmato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il DPCM entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Unioni Civili al via: cosa cambia per le nuove coppie?

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Sono quindi definitivamente approvate le disposizioni per attuare nella pratica le unioni civili istituite dalle Legge Cirinnà. Il decreto prevede che si potranno unire due persone maggiorenni e istituisce alcune semplici tappe per la costituzione dell’unione.

Per quanto riguarda la coppia che vorrà formare un’unione, questa dovrà richiedere formalmente la costituzione della stessa dichiarando nome, cognome, data e luogo di nascita, cittadinanza e luogo di residenza all’ufficiale dello stato civile del Comune di loro scelta.

Pertanto, quest’ultimo dovrà redigere il processo verbale della richiesta, che dovrà essere firmato da lui e dai componenti della coppia. Infine, la coppia dovrà comparire, a una data indicata dalle parti stesse, per rendere pubblicamente dichiarazione costitutiva dell’unione; tale dichiarazione andrà fatta alla presenza di due testimoni. Gli atti dovranno essere trascritti nel Registro provvisorio delle unioni civili, istituito presso ciascun Comune italiano.

Il DPCM regolamenta anche il regime patrimoniale, del cognome comune e del possibile scioglimento dell’unione. Alle coppie così costituite verrà rilasciato un documento che attesta la costituzione dell’unione, i dati anagrafici e l’indicazione del regime patrimoniale e della residenza.

Viene disciplinato anche il caso di cambio di sesso di uno dei coniugi nel caso che questo avvenga dopo la celebrazione del matrimonio eterosessuale.

Nuovo decreto: quando entrerà in vigore?

Come accennato, il DPCM n. 22/2016, entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Entro 5 giorni dall’entrata in vigore, poi, il Ministro dell’interno dovrà approvare con un apposito decreto tutte le apposite formule di rito.

Pertanto, già prima della fine dell’estate, con alta probabilità potranno essere celebrate le prime unioni tra cittadini omosessuali. In molte delle maggiori città italiane, Milano e Bologna in testa, sono già attivi i primi numeri telefonici per le prenotazioni delle unioni.

Redazione

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