Le date dell’omicidio sono il 30 aprile 2015 (approvazione da parte del Senato del ddl S.1577), 17 luglio 2015 (approvazione da parte della Camera del ddl C.3098) ed il colpo finale è stato inferto il 4 agosto scorso (approvazione definitiva da parte del Senato).
Sicuramente è stato identificato il mandante. Secondo gli inquirenti si tratta di un uomo giovane, sulla quarantina, freddo, molto ambizioso. Qualcuno l’ha avvistato, qualche anno fa, in televisione alla “Ruota della fortuna”, poi in compagnia di Giulio Andreotti ed altri notabili democristiani, ed ancora in una stazione ferroviaria denominata Leopolda.
Alcuni testimoni giurano di averlo visto rassicurare Enrico Letta (#staisereno), pochi attimi prima che questo fosse freddato politicamente.
Gli investigatori hanno individuato pure gli esecutori materiali del delitto. Inizialmente i sospetti si erano concentrati sul solito maggiordomo (ed in questo momento, in politica, ce ne sono parecchi) ma le indagini hanno appurato che a sparare sono stati i due rami del Parlamento.
Quello che ancora manca è il movente del delitto. Non sembrano esserci ragioni per quest’omicidio annunciato da circa un anno. Gli interrogatori del ministro Marianna Madia non hanno portato a nulla. La titolare del dicastero della Funzione Pubblica è caduta spesso in palesi contraddizioni ma non è stata mai in grado di dare una motivazione plausibile all’assassinio.
Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ da circa un anno che sulla questione non parla.
S’indaga nel settore dell’anticorruzione e dei controlli. Si tratta di funzioni la cui attribuzione al segretario comunale è stata mal digerita da una certa classe politica.
Le ricerche portano dritti nel passato di Matteo Renzi. Sembra che l’attuale premier sia stato, anni fa, in contatto con alcuni segretari comunali. Forse durante la sua presidenza della provincia o sindacatura di Firenze è successo qualcosa. Un rifiuto inatteso o un parere negativo avrebbe portato il giovane politico a giurare vendetta contro questa figura professionale.
Un’ipotesi investigativa supportata dai recenti orientamenti che escludono la responsabilità politico-amministrativa dei sindaci e degli amministratori locali o riconoscono il diritto degli stessi all’assicurazione e al rimborso delle spese legali.
Il movente potrebbe risiedere proprio nella volontà di rendere i politici scevri da responsabilità, liberi da controlli, non soggetti a verifiche, affrancati dal dovere rispettare leggi e procedure.
Oppure a spingere all’omicidio potrebbe essere la voglia di favorire, in maniera clientelare, soggetti che non hanno seguito il percorso di studio, che non hanno espletato i concorsi (ben tre corsi-concorso pubblici per giungere a potere guidare i comuni più grandi) e non hanno maturato l’esperienza del segretario comunale.
L’arma del delitto è stata rinvenuta in fondo al decreto di riforma della Pubblica Amministrazione. Si tratta di una Ddl 1577, a canne mozze, trovata ancora fumante.
Durante la votazione definitiva, Renzi si è costituito un alibi volando in Giappone. Durante la sua visita nel paese nipponico ha imparato l’arte del karakiri, con la quale spingerà i sindaci a disfarsi dei segretari comunali.
Quando sono arrivati gli investigatori sul luogo del delitto, hanno trovato i segretari comunali e provinciali già aboliti.
La scorta che avrebbe dovuto proteggere la categoria si era già dileguata.
Per terra hanno rinvenuto l’inserimento di coloro che alla data di entrata in vigore dei decreti legislativi sono iscritti all’albo nazionale dei segretari comunali e provinciali di cui all’articolo 98 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nelle fasce professionali A e B, in un’apposita sezione a esaurimento del ruolo dei dirigenti degli enti locali e soppressione del relativo albo.
Si cerca la specifica disciplina per coloro che sono iscritti nelle predette fasce professionali e sono privi di incarico.
La scientifica è convinta dell’esistenza di una specifica disciplina che contempli la confluenza nel suddetto ruolo unico dopo un determinato periodo di servizio, anche come funzionario, per coloro che sono iscritti al predetto albo, nella fascia professionale C, e per i vincitori di procedure concorsuali già avviate alla data di entrata in vigore della presente legge.
Per gli enti locali privi di figure dirigenziali, fermo restando il rispetto della vigente normativa in materia di contenimento della spesa di personale, si ricerca la facoltà di nominare comunque un dirigente apicale con compiti di attuazione dell’indirizzo politico, coordinamento dell’attività amministrativa e controllo della legalità dell’azione amministrativa, in luogo del segretario comunale, eventualmente attingendo nella sezione speciale.
Sul luogo del delitto è stata rinvenuta anche la previsione, per i comuni con meno di 5.000 abitanti, nelle more del completamento dei percorsi associativi, dell’obbligo di gestire l’eventuale funzione di direzione apicale in via associata.
Secondo gli investigatori, gli assassini sono stati freddi e feroci. Non hanno tenuto conto di anni di sacrifici e di studio che i segretari comunali hanno condotto, sempre in prima fila, assumendo grandi responsabilità.
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