Triennale di Milano. Come proteggere la forma di un prodotto di design?

Il Salone d’Onore de La Triennale di Milano, svoltosi la scorsa settimana, si è trasformato per un pomeriggio in un’aula di “Tribunale del Design” per ospitare un Mock Trial (ovvero un processo simulato) sulla tutela del design, tema affrontato tramite un caso giudiziale – creato ad hoc – rimesso alla decisione di illustri magistrati del Tribunale di Milano e di Torino, i quali nel mondo reale si sono occupati di numerosi precedenti giurisprudenziali in tema di design, nonché alle valutazioni tecniche dell’Architetto Beppe Finessi, coinvolto come CTU.

Il confine fra ispirazione lecita e copia illecita

Lo strumento del processo simulato ha consentito di affrontare in modo concreto, davanti ad un pubblico d’imprese del settore arredo e design, il tema del confine fra ispirazione lecita e copia illecita e quello degli strumenti di tutela della forma di un prodotto di design, introdotti dall’avvocato Elisabetta Mina.

L’acceso dibattito “all’americana” fra l’avvocato Marina Lanfranconi, dalla parte dei titolari dei diritti sulle opere anteriori, e il Professor Marco Saverio Spolidoro, per la convenuta, si è concluso con una decisione che ha riconosciuto il valore artistico e carattere creativo delle opere di design esposte in alcuni rendering (poltroncine e lampade) a prescindere dalla registrazione come design e che ha evidenziato l’importanza del design registrato, in particolare dal punto di vista della presunzione di validità del titolo.

Dopo la lettura del dispositivo da parte del Collegio, il giudice Claudio Marangoni ha pazientemente illustrato al pubblico le motivazioni della decisione resa.

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La tavola rotonda

L’incontro si è aperto con una interessante tavola rotonda fra i protagonisti del sistema arredo-design-arte durante la quale si sono confrontati il Direttore Generale della Triennale di Milano, Arturo Dell’Acqua Bellavitis, Roberto Snaidero, Presidente di Federlegno Arredo, Luciano Galimberti, Presidente di ADI, l’avvocato Maccallini del Mise e il coordinamento dell’avvocato Filippo Marotta.

Durante il tempo della stesura della decisione da parte dei giudici, l’avv. Gilberto Cavagna di Gualdana – esperto in diritto dell’arte – ha coinvolto il pubblico nella soluzione delle principali questioni trattate nel corso del processo simulato.

La giornata si è conclusa con l’illustrazione dei profili penali legati alla contraffazione on line da parte dell’avvocato Antonio Bana, e una relazione finale a cura del dott. Claudio Bergonzi, Segretario Generale di Indicam, sui rischi e le opportunità della distribuzione sulle nuove piattaforme online.

In foto, i relatori.

Salone d’Onore de La Triennale di Milano

Gilberto Cavagna

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