Riduzione delle tasse su tredicesima e straordinari, ma anche stabilizzazione del taglio al cuneo fiscale e dell’aumento del tetto dei fringe benefit: sono queste alcune delle misure del governo previste per la nuova riforma fiscale, per le quali però è necessario trovare le coperture nella prossima Legge di Bilancio.
“Il lavoratore dipendente deve essere aiutato, noi guardiamo al lavoratore dipendente con la stessa attenzione con cui guardiamo alle imprese e agli autonomi“. Queste le parole del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, all’assemblea di Assonime. Il viceministro ha poi proseguito: “in aggiunta alle deduzioni per la formazione e ai fringe benefit, per i quali abbiamo elevato il tetto e lo stabilizzeremo, stiamo cercando di rendere strutturale il taglio del cuneo“, proseguendo con la previsione di misure che riguarderanno “la riduzione della tassazione sugli straordinari, sui premi di produzione e sugli straordinari che eccedono una certa soglia“.
Alcune di queste misure, com’è noto, sono state previste per il solo 2023 dal Decreto Lavoro: a partire da luglio, per esempio, le buste paga dei lavoratori dipendenti saranno più pesanti grazie al taglio del cuneo fiscale del 7% per i lavoratori con redditi fino a 25mila euro e del 6% per quelli con redditi fino a 35mila euro.
Arriveranno quindi presto diverse novità in tema di riforma fiscale, con il ddl delega del governo che sta attraversando il suo iter in Parlamento.
Indice
Tagli alle tasse per tredicesima e straordinari nella riforma fiscale
In questo momento il disegno di legge delega per la riforma fiscale si trova in Commissione Finanze alla Camera, dopo la sua prima approvazione in Cdm. Sono diversi gli emendamenti presentati, sia dal governo che dal Parlamento, che serviranno a definire meglio l’ossatura della nuova riforma fiscale.
Tra questi emendamenti sono previste misure che serviranno a ridurre la tassazione sugli straordinari e anche sulle tredicesime, per aumentare il netto in busta paga. C’è in questo momento il nodo delle risorse: trovare le coperture sarà una questione essenziale per poter proseguire con la riforma fiscale tanto voluta dal governo Meloni.
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Fringe benefit: la riduzione delle tasse sarà strutturale
Si legge nel testo del disegno di legge delega che la nuova riforma prevede:
“per i redditi da lavoro dipendente e assimilati, la revisione e la semplificazione delle disposizioni riguardanti le somme e i valori esclusi dalla formazione del reddito, con particolare riguardo ai limiti di non concorrenza al reddito previsti per l’assegnazione dei compensi in natura, salvaguardando le finalità della mobilità sostenibile, dell’attuazione della previdenza complementare, dell’incremento dell’efficienza energetica, dell’assistenza sanitaria, della solidarietà sociale e della contribuzione agli enti bilaterali“.
In poche parole, la nuova riforma punterà a intervenire sulla disciplina dei compensi in natura, i cosiddetti fringe benefit, sui quali il governo è già intervenuto negli anni scorsi, sia come misura per contrastare la crisi generata dalla pandemia sia come misura per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti in questo periodo di inflazione e di rincari energetici.
Le misure del Decreto Lavoro
Oltre alle novità come il sopraccitato taglio delle tasse su tredicesima e straordinari, la nuova riforma fiscale punta a confermare e a rendere strutturali alcune misure temporanee introdotte dal Decreto Lavoro.
Si tratta in particolare del taglio al cuneo fiscale in busta paga del 7% per i lavoratori con redditi fino a 25mila euro e del 6% per quelli con redditi fino a 35mila euro. In questo momento la misura è temporanea e porterà a un aumento del netto in busta paga per le mensilità che vanno da luglio a dicembre 2023. Inoltre, la tredicesima è esclusa dall’aumento: per la mensilità aggiuntiva opererà il taglio del cuneo fiscale del 2-3% previsto dalla Legge di Bilancio e non anche quello del Decreto Lavoro.
Altra misura prevista dal Decreto Lavoro è quella che riguarda i fringe benefit: si tratta dell’innalzamento della soglia esentasse per i fringe benefit fino a 3mila euro per tutto il 2023, ma solo per i lavoratori dipendenti che abbiano nel loro nucleo figli a carico. La riforma fiscale punterà a rendere strutturale questa misura, possibilmente estendendola a tutti i dipendenti.
Riforma fiscale: quando arriverà
Come anticipato, dopo l’approvazione in CdM il testo del disegno di legge delega si trova in Commissione Finanze alla Camera, dove si discutono gli emendamenti da inserire. Dopo il passaggio in Aula alla Camera il ddl passerà in Senato per l’approvazione definitiva o, in caso di modifiche, tornerà in seconda lettura alla Camera. Entro 24 mesi dall’approvazione della legge in parlamento, spetterà a uno o più Decreti legislativi l’attuazione della riforma fiscale targata Meloni.
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