Tasi 2015: Comuni, obbligo di invio bollettino precompilato

Redazione 11/05/15
Il 2015 doveva essere l’anno della nuova local tax, della revisione delle imposte sulla casa e di una generale razionalizzazione della fiscalità immobiliare e dei servizi a essa correlati. Ma il 16 giugno tornerà puntuale la Tasi.

Insomma, la tanto annunciata rivoluzione in ambito fiscale non è avvenuta, dopo alcuni anni in cui varie rivendicazioni e contrapposizioni politiche hanno letteralmente mandato in tilt i Centro di assistenza fiscale e gli uffici tributi degli enti locali.

Basti ricordare, in rapida successione il passaggio dalla Imu del governo Monti all’avvento della Tasi, con la sua attuazione ritardata e gli obblighi di legge sfalsati.

Giusto un anno fa, infatti, veniva diramato l’elenco di quei Comuni che avrebbero richiesto nei tempi previsti l’acconto ai propri cittadini, e cioè entro il 16 giugno. Peccato, però, che in circa seimila Comuni il rispetto della tempistica non avvenne, generando la confusione che si è protratta fino a ottobre, quando tutti i municipi si sono messi in pari con i saldi delle imposte sulla casa.

Ora, dunque, si prospetta un 2015 più tranquillo, dato che particolari innovazioni normative non sono avvenute negli ultimi mesi, a dispetto del progetto, poi naufragato della local tax unica in legge di stabilità 2015. O forse no?

Ancora per l’anno in corso, l’assetto rimarrà immutato, con relativi disservizi e impasse non previsti, però, che promettono già di suscitare nuovi terreni di dissidio. L’ultima novità, in ordine di tempo, prevede l’obbligo per i comuni a inviare il bollettino Tasi a quei contribuenti che ne avanzino esplicita richiesta negli sportelli dell’ente.

Come già avvenuto nel corso del 2014, infatti, molti enti locali non sono in grado di spedire a tutti i cittadini residenti nel proprio territorio gli avvisi con l’importo esatto per il versamento del tributo.

Già nel 2013 si era parlato di bollettini precompilati, che sarebbero dovuti partire proprio dal 2015, rimandando però a un decreto ministeriale di successiva presentazione. Nel corso del 2014, poi, è stata varata la legge 89, la quale ha previsto che i Comuni adottassero la massima semplificazione possibile per agevolare il pagamento ai contribuenti, cioè preoccupandosi di rendere “disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli”.

Lo scenario alle porte, dunque, mette i Comuni di fronte a un nuovo adempimento che, forse, non riusciranno a realizzare qualora dovesse arrivare una richiesta molto ampia da parte della popolazione, con la data del 16 giugno che già incombe, sia per la Tasi che per l’Imu. E, così, i cittadini si riverseranno, nuovamente, in massa dai Caf e dai professionisti abilitati.

COME SI CALCOLANO IMU E TASI

 

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