Secondo palazzo Koch, il saldo della Tasi rispetto all’Imu andata in soffitta – ma solo per le abitazioni principali – potrebbe essere più salato addirittura del 60%, una vera e propria stangata sui proprietari di casa e gli inquilini.
Già, perché la Tasi cade anche su coloro che vivono in affitto, che dovranno dividere l’importo della quota di pagamento al Comune con il proprietario dell’immobile occupato. essendo rrivolta ai servizi indivisibili gestiti dagli enti locali, la Tasi andrà pagata da tutti i residenti, non solo dai proprietari.
In sostanza, la Banca d’Italia prefigura un possibile ritorno al 2012, quando la neonata Imu, dalle ceneri dell’Ici, chiese esborsi straordinari ai contribuenti. Tutto, comunque, dipenderà dai Comuni: se questi delibereranno aliquote al massimo per la prima casa ossia al 2,5 per mille, l’aggravio potrà essere superiore della metà rispetto all’anno passato. In ogni caso, il costo non potrà essere inferiore, dal momento che, anche con l’aliquota al minimo, si spenderà un 12% in più di base.
Secondo quanto stabilisce la legge di stabilità 2014, infatti, l’aliquota base dell Tasi ammonta all’1 per mille, anche se i Comuni potranno introdurre correttivi se la somma tra aliquota Tasi e aliquota Imu non andrà oltre il 6 per mille per le prime case.
Della cosa, sono naturalmente interessati tutti i sindaci, dal momento che, al 31 luglio, andranno chiusi i bilanci dei Comuni. Fondamentale, allora, capire se il governo anticiperà l’acconto Tasi in quei municipi dove non si è deliberato l’ammontare dell’aliquota. QUI L’ELENCO COMPLETO DOVE SI PAGHERA’ IL 16 GIUGNO
Nel frattempo, sono stai diramati i codici per il pagamento, che potrà essere effettuato tramite bollettino, F24 oppure per via telematica: ‘3958’ per l’abitazione principale, ‘3961’ per gli altri fabbricati; ‘3959’ per i fabbricatirurali, ‘3960’ per le zone edificabili.
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