La Legge di bilancio 2025, con all’interno la conferma (con novità) del taglio al cuneo fiscale, è stata pubblicata in Gazzetta lo scorso 31 dicembre.
Si tratta della Legge 30 dicembre 2024 numero 207, contenente “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”.
Grazie alla pubblicazione in G.U. la legge di bilancio per l’anno corrente entra così in vigore dal 1° gennaio 2025.
Tra le principali misure in materia di lavoro e fisco, figura la riduzione del cuneo fiscale (articolo 1, commi 4-9) con l’obiettivo di aumentare il netto in busta paga spettante ai lavoratori dipendenti, attraverso una corrispondente diminuzione del peso di contributi e tasse.
Nel testo della Manovra 2025 ritroviamo altresì un ritocco alla normativa fiscale in materia di detrazioni per coloro che producono redditi di lavoro dipendente e taluni redditi assimilati (articolo 1, comma 2, lettera b).
Analizziamo le novità in dettaglio.
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Indice
- Cuneo fiscale con Bonus Irpef redditi fino a 20mila euro
- Come funziona il bonus redditi fino a 20mila euro
- Detrazione redditi sopra i 20mila euro
- Come ottenere il bonus redditi/detrazione
- I redditi di riferimento per bonus e detrazione
- Differenza tra bonus Irpef e detrazione Irpef
- Detrazione da lavoro dipendente: cosa cambia
Cuneo fiscale con Bonus Irpef redditi fino a 20mila euro
La Manovra 2025 pubblicata in Gazzetta ufficiale riconosce all’articolo 1, comma 4 un bonus a beneficio dei titolari di reddito di lavoro dipendente, disciplinato dall’articolo 49 del TUIR, Testo unico delle imposte sui redditi, approvato con Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, numero 917, con esclusione dei redditi di cui al comma 2, lettera a) rappresentati dalle pensioni di ogni genere e dagli assegni ad esse equiparati.
I soggetti in questione devono essere titolari di un reddito complessivo non superiore a 20 mila euro.
Leggi anche: Aliquote Irpef 2025: confermati i tre scaglioni 23%-35%-43%. Le novità
Come funziona il bonus redditi fino a 20mila euro
Il Bonus, esente da contributi e imposte, si calcola applicando la seguente percentuale al reddito di lavoro dipendente del soggetto interessato:
- 7,1% se il reddito di lavoro dipendente non è superiore a 8.500,00 euro;
- 5,3% se il reddito di lavoro dipendente è superiore a 8.500,00 euro ma non a 15 mila euro;
- 4,8% se il reddito di lavoro eccede i 15 mila euro.
Ai soli fini dell’individuazione della percentuale applicabile il reddito di lavoro dipendente di riferimento è quello relativo all’intero anno (periodo d’imposta).
Detrazione redditi sopra i 20mila euro
L’articolo 1, comma 6, Legge numero 207/2024 riserva ai titolari di reddito di lavoro dipendente, in possesso di un reddito complessivo superiore a 20 mila euro, un’ulteriore detrazione fiscale, aggiuntiva a quelle già previste dal TUIR, rapportata al periodo di lavoro e pari a:
- 1.000,00 euro se l’ammontare del reddito complessivo è superiore a 20 mila euro ma non a 32 mila euro;
- al risultato della seguente operazione 1.000,00 * [(40.000,00 – reddito complessivo) / 8.000,00] se il reddito complessivo è superiore a 32 mila ma non a 40 mila euro.
Come ottenere il bonus redditi/detrazione
Il Bonus Irpef e la detrazione previsti dalla Manovra 2025 vengono riconosciuti in via automatica dal datore di lavoro (sostituto d’imposta), in busta paga, all’atto dell’erogazione delle retribuzioni.
L’effettiva spettanza delle somme è comunque verificata dallo stesso datore di lavoro in sede di conguaglio di fine anno / fine rapporto nel momento in cui è noto il reddito complessivo del lavoratore.
Qualora, in sede di conguaglio, il bonus o la detrazione “si riveli non spettante, i medesimi sostituti d’imposta provvedono al recupero del relativo importo” (articolo 1, comma 7, Legge numero 207/2024).
Nel caso in cui la somma da recuperare sia superiore a 60 euro, la trattenuta avviene in dieci rate di pari importo, a decorrere dalla prima retribuzione che sconta gli effetti del conguaglio.
I redditi di riferimento per bonus e detrazione
Ai fini della determinazione del reddito complessivo e del reddito di lavoro dipendente presi a riferimento per il diritto e la misura del Bonus Irpef e dell’ulteriore detrazione previsti dalla Manovra 2025 rileva anche la quota esente del reddito agevolato per effetto delle agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli, ai sensi dell’articolo 44, comma 1, Decreto – legge numero 78/2010, dell’articolo 16 del Decreto legislativo numero 147/2015 e dell’articolo 5 del Decreto legislativo numero 209/2023.
Lo stesso reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.
Differenza tra bonus Irpef e detrazione Irpef
Il Bonus Irpef spettante ai titolari di redditi pari o inferiori a 20 mila euro si concretizza in una somma aggiuntiva al netto in busta paga (esente da trattenute a titolo di contributi previdenziali / assistenziali e di Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche e relative addizionali regionali e comunali).
Al contrario, l’ulteriore detrazione riservata a coloro che possiedono redditi superiori a 20 mila euro ma pari o inferiori a 40 mila euro si traduce in una somma che abbatte l’Irpef lorda, quest’ultima calcolata in base agli scaglioni di imposta al 23, 35 e 43%. In tal caso, il beneficio per il contribuente è rappresentato da una diminuzione dell’Irpef netta, ottenuta dall’operazione Irpef lorda – detrazioni, trattenuta in busta paga dal datore di lavoro per conto dell’Erario.
Pertanto, ad una minore trattenuta fiscale corrisponde un aumento del netto da liquidare al lavoratore.
Detrazione da lavoro dipendente: cosa cambia
L’articolo 13, comma 1 del TUIR riconosce una detrazione fiscale a quanti sono titolari di redditi di lavoro dipendente (e taluni redditi assimilati) in possesso di un reddito complessivo non superiore a 50 mila euro.
La detrazione in parola, la cui azione si concretizza in un abbattimento dell’Irpef lorda a carico del contribuente, è riconosciuta automaticamente dal datore di lavoro in busta paga secondo un importo variabile in ragione del reddito complessivo dell’interessato.
La Manovra 2025 (articolo 1, comma 2, lettera b) interviene proprio sulla formula prevista per il calcolo della detrazione, in particolare con riguardo a coloro che possiedono redditi non superiori a 15 mila euro. In tal caso infatti l’ammontare della detrazione passa da 1.880,00 a 1.955,00 euro.
Da notare che la detrazione effettivamente spettante non può comunque essere inferiore a 690,00 euro. Per i rapporti di lavoro a termine la detrazione non può attestarsi al di sotto dei 1.380,00 euro.
E’ opportuno precisare che il Decreto legislativo numero 216/2023 ha già disposto (articolo 1, comma 2) il passaggio della detrazione minima da 1.880,00 a 1.955,00 euro ma esclusivamente per il periodo d’imposta 2024.
Con la modifica prevista dalla Manovra 2025 la detrazione minima a 1.955,00 euro è resa così strutturale.
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