Il Ministro del Welfare Fornero gela così i dipendenti pubblici, e, pur non essendo il Ministro competente in materia, non rinuncia a dire la sua, auspicando che anche al pubblico siano estese le modifiche all’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, un’ipotesi che sarà probabilmente discussa quanto prima in Consiglio dei Ministri, come ha dichiarato il ministro per la P.A Patroni Griffi: “Il tema dei licenziamenti dei dipendenti pubblici è già previsto nel testo predisposto per la legge delega. Approfondiremo gli aspetti tecnici in Cdm”.
E, ovviamente, scoppia la polemica e si innalzano nuovi fronti sindacali: la CGIL già protesta, “La Fornero si ricordi che è il Mi istro del lavoro, non del licenziamento”.
Ma la Fornero sembra ormai essersi abituata agli attacchi: “Sulla revisione della spesa pubblica, il Governo sarà tostissimo”. Quanto alla tanto vituperata riforma del lavoro, “va letta nel suo complesso”, ha replicato il Ministro al neo presidente di Confindustria Squinzi che non aveva risparmiato critiche: “Se la riforma delle pensioni è stata severa ma necessaria, la riforma del mercato del lavoro appare meno utile alla competitività del Paese e delle imprese, di quanto avremmo voluto” – ha detto il Squinzi al suo debutto da Presidente di Confindustria ieri a Roma. “E’ una riforma che modifica il sistema in più punti, ma a nostro giudizio non sempre in modo convincente”, ha continuato Squizi, che ha chiesto anche tagli immediati alla spesa pubblica, assieme alla riforma della Pubblica Amministrazione, al pagamento dei crediti che lo Stato ha nei confronti delle imprese e, infine, all’abbassamento delle tasse, che ormai superano il 60%.
Qui il testo del ministero del Lavoro in materia di tutele per i lavoratori esodati.
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