Luigi
Avviso importante: lo sportello ha ora una pagina facebook https://www.facebook.com/Sportello-sui-diritti-550547358428644/?fref=ts ed un blog sportellosuidiritti.altervista.org che consentano di raccogliere più agevolmente i quesiti. Se volete rimanere aggiornati sulle risposte e discutere di temi appartenenti all’universo scuola, visitateli. Per info: davidegambetta@yahoo.it
Risponde Davide Gambetta*
*Vorrei ringraziare F.R., docente di un istituto superiore interessata al tema dei DSA, per la fattiva collaborazione alla realizzazione dell’articolo. Anche se ha chiesto (con parziale insuccesso) di non essere menzionata, vorrei citarla a dimostrazione che, nelle istituzioni scolastiche, non manca chi lavora con scrupolo e… senza volersene prendere il merito.
È necessario approfondire preliminarmente gli adempimenti dei genitori di studenti affetti da disturbi specifici dell’apprendimento. È auspicabile che il genitore provveda tempestivamente a raccogliere la documentazione relativa allo specifico disturbo del figlio e ad inoltrarla dall’Istituto di appartenenza. Il Consiglio di classe, sulla base del plico pervenuto e delle ulteriori informazioni acquisite, provvede a predisporre il cosiddetto Piano Didattico Personalizzato. Per comprendere adeguatamente i diritti dello studente con DSA, in particolare nella loro dimensione dinamica e “quotidiana” è certamente imprescindibile la consultazione del Piano Didattico Personalizzato. Il piano, dopo una ricognizione dei caratteri strutturali del disturbo, allestisce uno strumentario di accorgimenti e tecniche didattiche specificatamente mirate a supplire alle carenze ed a minimizzare le difficoltà. Il PDP solitamente riconosce il diritto a registrare le lezioni e le verifiche, purché costituiscano esclusivamente materiale di studio privato e di ripasso da non diffondersi ai terzi. Per la maggior parte degli studenti affetti da DSA, infatti, le registrazioni costituiscono uno strumento maggiormente immediato e fruibile per accedere ai contenuti di studio. A margine si annoti che non esiste, né per tabulas ne nella giurisprudenza, alcun “segreto d’aula”. Se il PDP prevede quindi espressamente la possibilità di realizzare registrazioni delle lezioni, con ogni probabilità il documento individuerà nello specifico anche modalità ed accorgimenti (cioè specificherà se lo studente deve preventivamente segnalare al docenti ogni volta l’inizio della registrazione oppure può limitarsi ad un avviso una tantum). Se nulla prevede si può considerare quale modalità operativa consigliabile la seguente: lo studente ricordi ogni volta, senza formalità, che procederá a registrare, ma prospetti anche all’insegnante la possibilità di rinunciare alla reiterazione dell’avviso).
In sintesi l’utilizzo del registratore è tra i più noti strumenti compensativi che possono essere adottati e specificati in un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Quando per uno studente giunge al Dirigente Scolastico la documentazione necessaria (certificazione di DSA, richiesta dei genitori, ecc…) il Consiglio di Classe predispone un apposito PDP solitamente entro il primo trimestre di ogni anno scolastico, ed è sottoscritto da ogni docente, quindi proposto alla famiglia che ne prende visione. Pertanto, avvertire ogni volta ciascun insegnante all’inizio della registrazione potrebbe anche essere superfluo, ma resta una forma di delicatezza, soprattutto se ad essere registrato non è solo il docente ma anche un compagno interrogato. Ovviamente la registrazione deve essere destinata solo allo studio individuale, altrimenti per ogni altro differente utilizzo o eventuale diffusione è necessario prima informare adeguatamente le persone coinvolte nella registrazione (professori, studenti…), e ottenere il loro consenso esplicito.
Come inviare i propri quesiti per la rubrica “A domanda rispondo”.
- Alle domande risponde Davide Gambetta, giudice arbitrale attivo presso un Tribunale privato arbitrale.
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- Chiunque può porre domande, ma non a tutti i quesiti si dà seguito con una risposta (per ragioni di tempo e di economia espositiva).
- I quesiti devono essere il più possibile circostanziati e non saranno mai pubblicati riferimenti espliciti a persone, cose, luoghi, società.
- Non è richiesto un linguaggio “specialistico” nei quesiti. Le domande possono essere poste in termini schietti e “concreti”.
- Alle domande si risponde secondo diritto (cioè sulla base della normativa vigente), non secondo i principi etici o l’equità.
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