Strauss-Khan e i suoi fratelli: erotomani di Stato

Ricchi, potenti, famosi, ruoli istituzionali di caratura internazionale, incarichi politici ed amministrativi di primo piano, successi mediatici alle stelle, belle mogli, giovani amanti, ville, viaggi, alberghi di lusso, feste, eventi e divertimenti. Ma, soprattutto, uomini di Stato!

Gli erotomani di Stato sono i più capricciosi, fantasiosi e divertenti.

La pandemia è in atto e ce n’è per tutti i gusti: noi abbiamo avuto gli appassionati dei transessuali e delle giovani fanciulle in fiore; in Francia – sarà il retaggio delle loro colonie africane – pare abbiano un debole per i soggetti di colore.

Ed ovviamente non mancano le sottocategorie: Strauss-Khan preferisce il proletariato femminile nero; l’ex ministro francese, accusato in questi giorni dal filosofo Luc Ferry in diretta TV su Canal Plus, ha invece un debole per i giovani maschietti indigeni di Marrakesh.

Probabilmente sarà il batterio killer che, colpito anche lui dalle radiazioni nucleari giapponesi, avrà subito una trasmutazione genetica ed ora inizia ad aggredire l’apparato sessuale umano.

Terapia consigliabile: trasporto di mattoni di cemento per 12 ore al giorno sotto il sole cocente. E’ la stessa cura che seguono milioni di operai in tutto il mondo.

Prognosi: guarigione assicurata.

A sceglierne uno nel colorito mucchio c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Mi piace molto Dominique Gastone Strauss-Kahn.

Per Strauss-Kahn è proprio il caso di dire: dalle stelle alle stalle.

Uscito dal bagno di uno degli alberghi da nababbi della “Grande Mela” all’inseguimento della camerierina di colore per tentare di stuprarla, lingua penzoloni da lussuria in atto, fallo al cielo, colorito azzurrognolo da overdose di viagra, si è ritrovato saldamente ammanettato su un aereo di prima classe della tratta New York – Parigi.

Che le previsioni e i desideri del ricco e potente siano andati buca è un particolare di piacevole interesse sociale: la desiderata fanciulla, in ottima salute, fortificata dai sani lavori manuali, nient’affatto propensa a farsi schiavizzare dall’uomo bianco, è riuscita a difendersi benissimo ed a lasciare l’allocco con tanto di grazie calanti.

L’allocco in questione è nato nella francese Neuilly-sur-Seine il 25 aprile 1949, economista e politico francese, più volte ministro in dicasteri economici, professore di macro-economia a Sciences Po (Institut d’Etudes Politiques di Parigi), dal 1º novembre 2007 Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Uno degli uomini più potenti dell’ultimo decennio

Esattamente agli antipodi, la giovane cameriera molestata: nata a Tchiakoullé, un villaggio sperduto senza acqua né luce della Guinea del Nord, ultima di sei figli di una famiglia poverissima, ha dovuto abbandonare l’Africa dieci anni fa, dopo la morte del marito, per raggiungere con la figlia la sorella già emigrata a New York.

Mentre lei puliva i cessi del lussuoso Sofitel, lui preparava la campagna elettorale per scalzare Nicolas Sarkozy; mentre lei cucinava alla figlia wurstel e ketchup, lui pasteggiava ad ostriche e champagne; mentre lei ha avuto il coraggio di prenderlo a calci nel deretano con tutti suoi miliardi, lui si è ritrovato con le manette ai polsi come un ladro di Harlem.

E’ bello assistere a questa sorta di giustizia alternativa della quotidianità che a volte – purtroppo raramente – inverte il comune senso della storia e dei ceti sociali!

La storia è troppo schifosamente zeppa di jus primae noctis (diritto della prima notte) del signore medievale nei confronti della giovane moglie del servo della gleba.

Era al padrone che doveva spettare la verginità della sposa, tanto quanto oggi all’uomo di potere dovrebbe spettare la compiacenza della donna povera in canna.

ma lui non è uno sporcaccione prepotente, è solo un amante della vita, un estroverso, un animo gioioso, crudelmente diffamato da chi è invidioso dei suoi soldi e della sua posizione, è una vittima innocente di una trama per spodestarlo …..

Oggi Strauss-Khan è agli arresti domiciliari in un “luogo di esercizi spirituali” dove sta riflettendo pentito (!) sui suoi errori: 1153 Franklin Street a Tribeca, appartamento di lusso da 50mila dollari al mese al cui interno ci sono un’area fitness, una piccola sala cinema e una jacuzzi. La “celletta” è anche provvista di una terrazza e di diverse stanze per il personale domestico. Unico cilicio: un braccialetto elettronico attraverso il quale viene sorvegliato tramite videocamere piazzate in tutta la casa.

Il tutto al modico prezzo – questa è la somma sborsata dal “nostro” per ottenere la scarcerazione – di 6 milioni di dollari, un milione cash più 5 milioni in garanzia.

Gli americani sono così, il ricco paga ed ottiene la libertà, il morto di fame raccoglie la muffa in carcere. Altro sistema, altri principi, altri valori giuridici.

In Italia tutto questo sarebbe impensabile: perché l’istituto della cauzione è previsto, solo ed esclusivamente, per eventuali dissequestri di beni mobili o immobili (art. 319 c.p.p.); perché la revoca dei provvedimenti di natura coercitiva è prevista, solo ed esclusivamente, per ritenuta caduta o affievolimento delle esigenze cautelari (art. 299 e ss. c.p.p.).

Il nostro diritto ha ben diverse radici e fondamenta ed aborrisce qualunque forma di elusione della eguaglianza formale attraverso il denaro o simile tipo di baratto materiale.

Sarebbe bene ricordarlo, esserne orgogliosi, e soprattutto difenderlo il nostro Diritto – questa volta si impone la D maiuscola – da chi, non importa se per superficialità o per malafede, vorrebbe farci abbandonare la “retta via” per condurci in pericolosissimi quanto oscuri percorsi innovativi …

Franzina Bilardo

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