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Sulla flessibilità pensionistica, è in programma per domani l’audizione della Commissione, presieduta da Cesare Damiano, dei rappresentanti della Cida, dei Cobas e della Confsal mentre mercoledì 21 ottobre andrà avanti in sede referente l’esame del testo unificato sulla settima salvaguardia, già accettato dalla Commissione lo scorso 1° ottobre.
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Il testo sarebbe dovuto essere già stato approvato dalla Commissione la settimana scorsa, tuttavia, la non avvenuta trasmissione della relazione tecnica del Governo congiuntamente alla chiusura della Conferenza dei Servizi, il cui compito era quello di quantificare i risparmi maturati nelle precedenti salvaguardie, hanno di fatto procrastinato l’approvazione del testo.
Probabilmente, tali ritardi porteranno la Commissione a dover ripresentare i provvedimenti precedentemente esclusi dal perimetro governativo sotto forma di emendamenti al testo della legge di Stabilità. Soltanto una parte delle misure in favore degli esodati sostenute dalla Commissione Lavoro, infatti, sono state promosse dal Governo nella nuova finanziaria.
Escluse, per il momento, tutte le misure esterne all’operazione di salvaguardia vera e propria come la questione dei 2.500 quota 96 della scuola, l’ampliamento della pensione a 64 anni al pubblico impiego, le agevolazioni previdenziali per i macchinisti ferroviari, e persino l’abolizione della penalizzazione nei confronti dei lavoratori usciti prima del 2015. Tutte queste tematiche, dunque, dovranno essere nuovamente messe sul tavolo dei lavori, sotto forma di emendamenti al testo della legge di Stabilità, già a partire dalle prossime settimane.
Anche sulla questione attinente alla salvaguardia previdenziale, il testo governativo ammette alcune restrizioni non indicate dalla Commissione Lavoro: ad esempio, la limitazione del beneficio della salvaguardia esclusivamente ai lavoratori che nel 2011 hanno fruito del congedo per figli con disabilità gravi.
Per i circa 5mila lavoratori che possiedono le certificazioni della DTL e che sono rimasti impigliati nella quarta e sesta salvaguardia, ciò che si auspica, seguendo le parole del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha lasciato aperta una soluzione di questo tipo, è invece un appianamento di tipo amministrativo, equivalente alla predisposizione dei cosiddetti “vasi comunicanti”.
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