Spid digitale 2020: provider, tutti i servizi a cui si può accedere e cosa si può fare

Cos’è, come averlo, provider accreditati, tutto quello che si può fare con lo Spid digitale

Paolo Ballanti 16/11/20
Il Sistema Pubblico di Identità Digitale – Spid 2020 – è una modalità di accreditamento che permette a privati e imprese di accedere ai servizi online della Pubblica amministrazione con un’unica utenza rilasciata gratuitamente.

SPID, attivo dal 2016 (le prime credenziali di accesso sono state rilasciate a partire dal 15 marzo 2016) è balzato recentemente agli onori delle cronache per la decisione dell’INPS di abbandonare nei confronti dei privati il sistema di autenticazione PIN, lasciando come utenze disponibili la Carta di identità elettronica (CIE), la Carta nazionale dei servizi (CNS) e, appunto, SPID.

Quest’ultimo, per le modalità di rilascio e utilizzo (ad esempio l’autenticazione tramite APP dello smartphone) presenta molteplici vantaggi, oltre al fatto che permette già l’accesso ai servizi telematici di cieca quattromila amministrazioni pubbliche.

Non esiste alcun portale pubblico dove ottenere il rilascio dello SPID, ma una serie di gestori accreditati (identity provider) che si occupano di rilasciare le credenziali e gestire le procedure di autenticazione dei cittadini.

Analizziamo SPID nel dettaglio.

Spid 2020: nuove regole dal 15 novembre sui servizi del Ministero del lavoro

Come ottenere Spid digitale 2020

Per chiedere lo SPID è necessario essere maggiorenni e fornire per i soggetti residenti in Italia:

  • Indirizzo e-mail;
  • Numero di cellulare;
  • Documento di identità valido (come carta d’identità, patente o passaporto);
  • Tessera sanitaria con indicazione del codice fiscale.

Per i residenti all’estero si richiede:

  • Indirizzo e-mail;
  • Numero di cellulare;
  • Documento di identità italiano in corso di validità (passaporto, carta di identità, patente);
  • Codice fiscale.

Il passo successivo è scegliere uno degli identity provider, collegarsi al suo portale telematico e:

  • Inserire i propri dati anagrafici;
  • Creare le credenziali di accesso a SPID (nome utente e password);
  • Scegliere una delle modalità di riconoscimento della persona.

Una volta verificata l’identità l’utente dovrà selezionare il livello di sicurezza tra i tre disponibili.

Le credenziali SPID possono essere attribuite anche al rappresentante legale dell’impresa, al fine di accedere ai servizi online della propria azienda. È altresì possibile fornire identità digitali per uso professionale ai dipendenti.

Spid digitale: modalità di riconoscimento

Gli identity provider si differenziano anche e soprattutto per le modalità di riconoscimento. La verifica dell’identità dell’interessato può infatti avvenire:

  • Di persona;
  • Tramite le credenziali della Carta di identità elettronica (CIE);
  • Tramite le credenziali della Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • Attraverso la firma digitale;
  • Tramite webcam.

Spid digitale: progetto RAO

Dal 19 ottobre scorso è partito il progetto RAO (acronimo di Registration Authority Officer). Le pubbliche amministrazioni che vi aderiranno saranno quelle presso i cui uffici gli interessati potranno recarsi per il riconoscimento della propria identità, ai fini del rilascio dello SPID.

L’elenco delle PA aderenti all’iniziativa è disponibile sul portale www.spid.gov.it.

Spid digitale: gli Identity provider da scegliere

Per chiedere lo SPID è sufficiente registrarsi presso uno dei gestori di identità digitale accreditati (Identity provider):

  • Aruba;
  • Infocert;
  • Poste Italiane;
  • Sielte;
  • TIM;
  • Register.it;
  • Namirial;
  • Intesa;
  • Lepida.

A seconda del provider o del livello di sicurezza garantito, le registrazioni possono essere gratuite o a pagamento.

Come anticipato, gli identity provider si differenziano in base a:

  • Livelli di sicurezza garantiti;
  • Modalità di riconoscimento;
  • Servizi garantiti, di base sono gratuiti ma taluni provider possono prevederne di ulteriori a pagamento.

L’utente, una volta scelto il fornitore del servizio, potrà in qualsiasi momento cambiarlo seguendo la procedura di recesso, senza alcun aggravio di costi o penali.

Spid digitale: 3 livelli

Il sistema SPID prevede tre livelli di sicurezza:

  • Livello 1, permette di accedere ai servizi online attraverso il nome utente e la password;
  • Livello 2, permette di accedere ai servizi online con nome utente, password e la generazione di un codice temporaneo di accesso (one time password) o l’utilizzo di una APP sul proprio smartphone;
  • Livello 3, prevede, rispetto a quanto richiesto nei precedenti livelli, l’utilizzo di soluzioni di sicurezza o dispositivi fisici (ad esempio smart card) rilasciati dall’Identity provider.

Utilizzo

Le credenziali SPID possono essere utilizzate con i servizi telematici di oltre quattromila amministrazioni statali ed una serie di fornitori privati. L’elenco completo è disponibile sul sito www.spid.gov.it.

L’identità digitale permette di accedere ai portali di INPS, INAIL e Agenzia delle entrate, oltre ad una serie di servizi garantiti dagli enti locali. A seconda del livello di sicurezza, per accedere alle aree riservate saranno richiesti solamente nome utente e password ovvero, in aggiunta:

  • Il codice temporaneo di accesso;
  • L’identificativo fisico di norma rappresentato da una smart card.

In caso di utilizzo ad esempio dello SPID livello 2 collegato ad una APP, potrebbe essere chiesta, oltre all’inserimento di nome utente e password, un’autorizzazione all’accesso comandata dal cellulare o tablet.

Altri identity provider prevedono, sempre per i livelli sicurezza 2, la generazione di un codice OTP temporaneo tramite l’APP, da inserire oltre a nome utente e password.

INPS

Dal 1º ottobre 2020 Inps non rilascia più il PIN per accedere ai propri servizi online. In alternativa si potranno richiedere le utenze:

  • SPID;
  • Carta d’identità elettronica (CIE);
  • Carta nazionale dei servizi (CNS).

I nuovi PIN saranno rilasciati esclusivamente per i seguenti utenti:

  • Minori di diciotto anni;
  • Soggetti privi di documenti d’identità italiani;
  • Persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno.

Coloro che attualmente possiedono credenziali PIN potranno continuare ad utilizzarle fino al termine della fase transitoria, la cui data sarà oggetto di successiva comunicazione.

Quanto descritto non si estenderà agli utenti professionali, come intermediari o persone giuridiche, dal momento che la loro autenticazione non è legata alle credenziali di accesso ma al codice fiscale. Questi soggetti continueranno ad accreditarsi sul sito INPS utilizzando il codice PIN, ivi comprese le nuove abilitazioni.

 

Paolo Ballanti

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento