Spesso non si hanno le idee chiare su quanto e cosa effettivamente sia detraibile, per questo l’Agenzia delle entrate ha pubblicato una Guida alle Agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie.
Dalle prestazioni specialistiche, alle analisi e ricoveri, dall’acquisto di alimenti speciali e di prodotti omeopatici, alle sedute di fisioterapia fino ai medicinali acquistati all’estero. Sono alcune delle spese inserite nella lista dell’Agenzia. Nella maggior parte dei casi – prosegue la guida – per le spese sanitarie è riconosciuta una detrazione dall’Irpef di una percentuale della spesa sostenuta (19%) per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro (la cosiddetta franchigia)”.
Scarica qui la Guida Agevolazioni fiscali sulle spese sanitarie
Vediamo allora la lista delle spese sanitarie detraibili.
Detrazione spese sanitarie: come funziona
Alcune regole generali, specificate dall’Agenzia nella guida riguardano le modalità secondo cui è possibile portare in detrazione le spese sanitarie. Innanzitutto:
- Per usufruire delle detrazioni è necessario, anzitutto, indicare le spese nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono state sostenute e documentarle adeguatamente.
- I giustificativi delle spese devono essere conservati per tutto il tempo in cui l’Agenzia delle entrate può effettuare un accertamento (31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione).
- Le detrazioni possono essere fruite solo se le spese restano effettivamente a carico di chi le ha sostenute e nel limite dell’imposta lorda annua. L’eventuale eccedenza non può essere chiesta a rimborso né utilizzata nel periodo d’imposta successivo.
- La detrazione delle spese sanitarie è ammessa anche per quelle sostenute nell’interesse dei familiari fiscalmente a carico e, in alcuni casi, nell’interesse di familiari non a carico (spese sanitarie per patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket sanitario).
- Tra le spese sanitarie detraibili rientrano anche quelle relative a una persona deceduta, se sostenute dagli eredi dopo il suo decesso, anche se non era un familiare a carico.
Spese sanitarie: quanto è possibile detrarre
È possibile portare in detrazione dall’Irpef il 19% delle spese sanitarie per la parte eccedente l’importo di 129,11 euro. In sostanza, la detrazione spettante è pari al 19% della differenza tra il totale della somma spesa e la franchigia di 129,11 euro.
Alcune spese sostenute per le persone con disabilità sono invece ammesse integralmente alla detrazione del 19%, senza applicare la franchigia di 129,11 euro (per esempio, le somme pagate per il trasporto in ambulanza del disabile, per l’acquisto di arti artificiali per la deambulazione, eccetera)
Quali spese si possono detrarre?
La detrazione Irpef del 19% è valida per:
- Prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle di medicina omeopatica)
- Acquisto di medicinali (anche omeopatici), sia da banco che con ricetta
- Acquisto di alimenti a fini medici speciali (sono esclusi quelli destinati ai lattanti)
- Prestazioni specialistiche
- Analisi, indagini radioscopiche, ricerche e applicazioni, terapie
- Prestazioni chirurgiche
- Ricoveri per degenze/interventi chirurgici
- Trapianto d’organi
- Cure termali (escluse spese di viaggio e soggiorno)
- Acquisto o affitto di dispositivi medici e attrezzature sanitarie (incluse le protesi)
- Assistenza infermieristica e riabilitazione
- Prestazioni rese da personale in possesso della qualifica di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza della persona (es. chi svolge assistenza agli anziani e dispone di una qualifica riconosciuta)
- Prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo
- Prestazioni rese con la qualifica di educatore professionale
- Prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e di terapia occupazionale
Detrazione spese sostenute all’estero: come funziona?
Le spese mediche sostenute all’estero seguono lo stesso trattamento previsto per quelle effettuate in Italia. Anche per esse è necessaria una documentazione dalla quale sia possibile ricavare le stesse indicazioni richieste per le spese sostenute in Italia. Se la documentazione è in lingua straniera è necessaria la traduzione. Questa, se i documenti sono in inglese, francese, tedesco e spagnolo, può essere eseguita dal contribuente stesso. Non vi è obbligo di traduzione per i residenti in Valle d’Aosta, se la documentazione è scritta in francese, e per i residenti a Bolzano, se i documenti sono scritti in tedesco.
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