Si ricorda, al riguardo, che trattasi esclusivamente di una sospensione dei contributi, non di una estinzione. Infatti, l’importo contributivo sospeso per il mese di novembre 2020, dovrà essere regolarizzato entro il 16 marzo 2021. A tal fine, il datore di lavoro potrà avvalersi di due soluzioni, senza applicazione di sanzioni e interessi:
- in un’unica soluzione, entro il 16 marzo 2021;
- mediante rateizzazione, fino a un massimo di 4 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata entro il 16 marzo 2021.
Attenzione però: il mancato pagamento di 2 rate, anche non consecutive, determina la decadenza dal beneficio della rateazione.
Per chiarire il campo di applicazione del provvedimento, con la Circolare n. 128 del 12 novembre 2020, l’INPS ha fornito utili chiarimenti. Andiamo quindi in ordine e vediamo in dettaglio come funziona la nuova sospensione dei contributi e quali sono le nuove scadenze.
Sospensione contributi: cosa prevede il Decreto Ristori
Il “Decreto Ristori” all’art. 13 ha disposto la sospensione, per la competenza del mese di novembre 2020, dei termini relativi ai versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali (INPS) e dei premi per l’assicurazione obbligatoria (INAIL).
La sospensione, in particolare, opera per i datori di lavoro appartenenti ai settori interessati dal Dpcm del 24 ottobre 2020 che svolgono come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’Allegato 1 del D.L. n. 137/2020.
Per gli oneri derivanti dall’agevolazione in commento, il Governo ha stanziato 504 milioni di euro per l’anno 2020. I benefici sono attribuiti in coerenza con la normativa vigente dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato.
Sospensione contributi: cosa prevede il Decreto Ristori Bis
Dopo le nuove misure restrittive adottate dal Dpcm del 3 novembre 2020, il Governo è intervenuto nuovamente in tema di sospensione dei versamenti contributivi e assistenziali con il “Decreto Ristori-bis”. Nello specifico, all’art. 11 è stato previsto che la sospensione di cui al “Decreto Ristori” (appena illustrato) si applica anche in favore dei datori di lavoro privati appartenenti ai settori individuati nell’Allegato 1 del “Decreto Ristori-bis”.
Rispetto al “Decreto Ristori”, però, la nuova sospensione non opera relativamente ai premi per l’assicurazione obbligatoria INAIL.
Sospensione contributi zone Arancioni e Rosse
Al co. 2 dell’art. 11 del D.L. n. 149/2020 è prevista una sospensione ad hoc dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti nel mese di novembre 2020, in favore dei datori di lavoro privati operanti nelle cd. “zone arancioni” e “zone rosse”, appartenenti ai settori individuati nell’Allegato 2 del predetto decreto legge.
Gli ambiti territoriali sono individuati dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 4 novembre e del 10 novembre 2020, come segue:
- zona arancione: Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria, Puglia e Sicilia;
- zona rossa: Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano.
L’eventuale variazione, nel corso del mese di novembre, della collocazione delle Regioni e delle Province autonome, rispetto alle cd. “zone gialle”, “arancioni” e “rosse”, non ha effetti per l’applicazione della sospensione contributiva.
Sospensione contributi da versare al Fondo di Tesoreria
La sospensione contributiva si applica anche alle quote di TFR da versare al Fondo di Tesoreria, trattandosi di contribuzione previdenziale equiparata, ai fini dell’accertamento e della riscossione, a quella obbligatoria dovuta a carico del datore di lavoro.
Sospensione rate piani di ammortamento: pagamento entro il 16 marzo 2021
Le rate sospese dei piani di ammortamento già emessi, la cui scadenza ricade nel mese di novembre 2020, per i soggetti interessati dalla sospensione, dovranno essere versate, in unica soluzione, entro il 16 marzo 2021.
Inoltre, in coerenza con l’impianto normativo disciplinante le sospensioni dei versamenti contributivi connessi, da ultimo, all’emergenza epidemiologica da COVID-19, non si fa luogo al rimborso dei contributi previdenziali già versati.
Sospensione contributi: artigiani e commercianti
Il “Decreto Ristori-bis”, nell’estendere la platea dei beneficiari della proroga dei contributi dovuti a novembre 2020, parla esclusivamente dei “datori di lavoro”, lasciando intendere che il rinvio a marzo 2021 riguardi i versamenti contributivi dovuti in favore dei lavoratori.
Infatti, non vi è un richiamo specifico della norma alla scadenza dei contributi INPS dovuti da artigiani e commercianti, che il 16 novembre 2020 hanno dovuto pagare la terza rata dei contributi fissi calcolati sul reddito minimo.
Quindi, nonostante la formulazione della norma sia abbastanza chiara, e pare destinare la proroga esclusivamente alla quota di contributi dovuti dai datori di lavoro in relazione alle retribuzioni corrisposte ai dipendenti, i dubbi restano.
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