Ma nelle sabbie mobili del governo, un colpo arriva dalla Regione più sbeffeggiata nel gergo comune, quella che secondo tutti “non esiste” e invece oggi potrebbe dare l’indirizzo decisivo per la formazione del governo.
Perché le indicazioni dalle regionali del Molise sono piuttosto chiare: il centrodestra sembra ormai in controllo, con i voti alla coalizione che fiorano il 50% e Forza Italia saldamente primo partito. Un modo per ricordare a Matteo Salvini, se davvero stesse meditando l’addio a Berlusconi, che senza il Cavaliere non può andare molto lontano, specie in direzione centro-sud.
Un voto poco significativo rischia dunque di diventare la pietra tombale sulle aspirazioni di governo tra MoVimento 5 Stelle e Lega, anche se i due partiti continuano a flirtare e avrebbero i numeri sufficienti per mettere in piedi un esecutivo.
Qualche passo in avanti sembra sia stato fatto: dopo settimane di vaghezza, finalmente i 5 Stelle hanno elaborato il contratto da proporre alle altre forze politiche in vista dell’accordo. Ora, quantomeno, si potrà ragionare sulla base di proposte concrete e non solo di veti o pregiudiziali.
Vacanza permanente
Nel frattempo, alle Camere, non avendo granché di meglio da fare, hanno pensato di rilanciare il turismo con il superponte: fino al 7 maggio, sugli emicicli romani non si vedrà anima viva. Se questa è la partenza per riavvicinare le istituzioni alla vita quotidiana dei cittadini, contenendo anche i costi, non possiamo dire che sia proprio il miglior viatico.
In realtà, le Camere sono bloccate per una ragione anche procedurale: non essendosi ancora costituita una maggioranza di governo, risulta pressoché impossibile dare forma alle commissioni per gli Uffici di presidenza sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, solitamente basate sui rapporti di forza all’interno del Parlamento.
E fintanto che queste non saranno entrate in funzione, sarà assai arduo incardinare disegni di legge, interrogazioni e proposte. Al momento, alla Camera latita soltanto una vaga traccia per l’abolizione dei vitalizi, il cavallo di battaglia con cui si era presentato il neo presidente Roberto Fico. Ma la strada per l’approvazione è lunga e passa attraverso questa infinita gestazione del governo.
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