Sono 7 la banche colpite da questa misura, che non riguarderà invece la banca del gas Gazprombank e il più grande gruppo bancario russo Sberbank, il quale però ha già preso la decisione di lasciare il mercato europeo, come riporta l’agenzia Interfax citando un comunicato di Sberbank.
Lo scorso weekend, nonostante i dubbi e le paure dei paesi occidentali, in una lettera congiunta, molti Paesi europei allenati della Nato (compresa l’Italia), Stati Uniti, Regno Unito, Canada hanno comunicato l’estromissione di alcune banche russe dal sistema di pagamento elettronico SWIFT.
I leader mondiali parlano di sanzioni durissime, che metteranno in ginocchio l’economia russa. Ma sarà davvero così? Sulla reale concretezza, fattibilità e rigidità di queste sanzioni dubbi e incertezze salgono alla ribalta. Serviranno a fermare Putin? Sono davvero fattibili o diventeranno un boomerang pronto a colpire noi cittadini europei?
Lato Italia il premier Mario Draghi nell’informativa alla Camera della mattina del 25 febbraio, aveva dichiarato che impossibilità di dialogo con la Russia e l’adozione di due pacchetti di misure contro il duro attacco di Putin al popolo Ucraino e al suo presidente Zelensky.
Come anticipato sopra, tra le diverse misure in adozione dall’Ue e dalla comunità internazionale c’è appunto quella di bandire non tanto la Russia, quanto piuttosto alcuni istituti bancari russi, dal sistema Swift: il codice bancario che consente scambi di denaro in tutto il mondo, e che viene utilizzato anche per le transazioni sul gas.
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Non c’è stato subito accordo unanime sull’utilizzo di questa misura. L’Occidente sa che si potrebbe ritorcere contro e in qualche modo diversi leader hanno paura ad utilizzarlo. Ma la decisione è presa.
Cosa significa lasciar fuori la Russia dal sistema? Cos’è in concreto il codice Swift? Quali rischi ci sono per noi e tutti i cittadini europei e internazionali? E’ una misura che si ritorcerà contro di noi?
Cos’è il Sistema Swift bancario
Conosciuto anche come BIC (Bank Identifier Code), lo Swift è una combinazione alfanumerica (di numeri e lettere) che consente di identificare in maniera precisa l’istituto bancario del mittente del pagamento e del destinatario, in caso di bonifici internazionali. E identifica anche il paese di provenienza del pagamento.
Viene infatti utilizzato nei pagamenti oltre i confini nazionali di un paese. Diversamente dall’IBAN che invece si utilizza nel territorio nazionale. Le stime parlano di 42 milioni di transazioni in oltre 200 Paesi ogni giorno con questo metodo, utilizzato da 11 mila banche e istituzioni globali.
Gli elementi di cui è composto il codice alfanumerico SWIFT sono:
- 4 lettere per il codice bancario
- 2 lettere per il prefisso del Paese (IT nel caso dell’Italia)
- 2 lettere o 2 numeri per la località
- 3 cifre (opzionali) per la filiale di riferimento
Quando le ultime 3 cifre sono mancanti o sono segnalate come XXX, significa che ci si riferisce agli uffici centrali della banca.
Dove si trova il codice Swift
Solitamente quando si apre un conto corrente bancario è la banca stessa a fornire tutte le coordinate relative: numero di conto, IBAN, BIC Swift. Il BIC (Bank Identifier Code) viene assegnato dalla Society for WorldWide Internbank Financial Telecommunication (SWIFT) e si trova nell’home banking del conto corrente.
Contrariamente all’IBAN, che viene sempre indicato nel contratto con la banca e nella schermata online di gestione del conto, il codice SWIFT a volte non viene visualizzato nell’elenco delle coordinate bancarie. Chi non lo vede può:
- richiederlo direttamente alla propria banca o
- fare una ricerca sul portale della Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication.
Cosa cambia con il blocco dello Swift
Estromettere le banche russe dal sistema di pagamenti elettronici internazionali significa che aziende e privati non possono più effettuare transazioni nel mondo. Ciò avverrà in maniera graduale (hanno assicurato i leader sottoscrittori dell’accordo sul blocco), e colpirà inizialmente solo alcuni istituti bancari, non tutti.
Come spiegato dall’Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell, il provvedimento sarà selettivo in modo da danneggiare il sistema finanziario russo ma al tempo stesso lasciare aperte delle “possibilità perché si possano mandare soldi alle famiglie o pagare cose che sono necessarie”.
“Non vogliamo fare lo stesso errore fatto con l’Iran”, ha sottolineato Borrell. Tra i rari casi in cui è stato utilizzato il blocco Swift occorre infatti ricordare che nel 2012 fu l’Iran ad esserne escluso. A decidere la misura su pressione degli Usa fu il board di Swift e non la Ue in quell’occasione. Gli effetti sulle esportazioni annuali di petrolio furono devastanti. A questo errore si riferisce Borrell.
Per quanto riguarda le conseguenze sulla Russi di Putin invece, tagliare fuori “selezionate banche russe”, “impedirà loro di condurre la maggior parte delle loro transazioni finanziarie in tutto il mondo e bloccherà efficacemente le esportazioni e le importazioni russe”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen
Blocco sistema Swift: la lista delle 7 banche escluse
Josep Borrell aveva dato appuntamento al 28 febbraio 2022, per far conoscere al mondo numero e nomi delle banche coinvolte dal provvedimento. La decisione però si è fatta un po’ attendere, sintomo della delicatezza della decisione da adottare tra gli stati coinvolti.
Una lunga maratona di colloqui e ripensamenti (come quello della Polonia) hanno portato alla fine a un accordo e l’Unione europea ha formalizzato, come riporta Ansa, l’ esclusione di una lista di banche russe dal sistema di pagamenti Swift.
Le banche cancellate dal sistema di pagamenti internazionali sono sette:
- Vtb Bank,
- la Bank Rossiya,
- Bank Otkritie,
- Novikombank,
- Promsvyazbank,
- Sovcombank e
- Veb.rf.
Chi invece resterà fuori dal blocco e quindi, per ora sarà incluso nel sistema Swift sono Sberbank (il maggior gruppo bancario russo) e Gazprombank (la banca del gas).
(articolo in aggiornamento)
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