In sostanza, si tratta del decreto attuativo, in notevole ritardo poiché previsto almeno un mese fa, se non prima: ora, però, il governo sembra deciso, dal momento che è stata già annunciata la pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni.
Così, sembra evaporare la speranza degli operatori del settore di vedere ridotto l’imponibile fiscale a proprio carico, come auspicato in seguito alla reintroduzione della legge che consente di utilizzare le e-cig anche nei luoghi pubblici, con l’eccezione delle scuole e dei locali adiacenti.
Precisamente, il decreto in via di stesura prevede che “Saranno soggetti alla tassazione del 58,5% e alle altre norme contenute nell’articolo 11 comma 22 del decreto Lavoro-Iva di giugno non solo i liquidi delle sigarette elettroniche, ma anche le “parti di ricambio” (come le batterie) e i “dispositivi meccanici ed elettronici”
Dunque, con il nuovo decreto in via di ufficializzazione, vengono chiarite le disposizioni contenute nel decreto lavoro-Iva della scorsa estate, ora tradotto in legge. Al suo interno, infatti, erano contenute notevoli specifiche in riferimento al settore delle sigarette elettroniche, dalle tariffe di vendita allo stoccaggio, dalle regole sulle imposte alla questione della comparazione ai tabacchi classici.
In realtà, però, come è indicato nella stessa legge che il decreto dovrebbe attuare, il provvedimento era atteso per lo scorso 31 ottobre. Dunque, c’è da attendersi ulteriori proteste, sia da parte dei produttori che da quella frangia del parlamento che difende il diritto alla libera “svapata”, sostenendo anche il vantaggio in termini di salute rispetto alle sigarette normali.
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