Sigaretta elettronica: vietata ai minori, è come il tabacco normale

Redazione 03/04/13
Scarica PDF Stampa
La sigaretta elettronica, nell’arco di un anno, in Italia è passato dall’essere un oggetto misterioso ad uno status symbol tanto che le vendite sono cresciute in modo esponenziale e a tutt’oggi sono almeno 1 milione gli italiani che la usano. A tanto successo, però, corrispondono altrettante polemiche visto che gli esperti di tabagismo sostengono che potenzialmente sia pericolosa e, di più, incoraggi al fumo tradizionale.

A partire da queste perplessità il ministro della Salute, Balduzzi, ha pensato bene di fare un’ordinanza, firmata ieri, in cui ne vine vietato l’acquisto ai minori di 18 anni. In realtà questo provvedimento non risolve il vero problema visto che questo limite difficilmente arginerà la diffusione di questo strumento che ha attratto l’attenzione degli organismi scentifici e tecnici che cercano di accertarne l’utilità.

La decisione del Ministro merita comunque un plauso e rappresenta in ogni caso un segnale di avvertimento, “abbiamo applicato il principio di precauzione come raccomandano le autorità internazionali – afferma Balduzzi l’innalzamento dell’età è coerente con la scelta che riguarda le sigarette ordinarie. Uno studio ha dimostrato gli effetti dannosi anche se l’uso è moderato, soprattutto per i giovani, nei dispositivi con nicotina”.

La comunità scentifica però non riesce ad assumere una posizione univoca in merito; ad esempio il dott. Carlo Cipolla dell’Istituto europeo ritiene che sia necessario ancora approfondire vari aspetti e che un uso appropriato può facilitare l’allontanamento dal fumo. L’ordinanza pone il fumo elettronico sullo stesso piano di quello tradizionale dove la barriera per la vendita è stabilita a 18 anni da una legge entrata in vigore il 1° gennaio.

Le sanzioni sono salate, da 250 a 1000 euro,  per i venditori e per i tabaccai, in caso di una seconda infrazione, quindi di recidività, la pena si raddoppia e si rischia anche la chiusura dell’esercizio. Questa linea decisionale non è sorprendente; infatti già a dicembre l’Istituto superiore di sanità aveva fornito al ministero un rapporto decisamente preoccupante sui rischi dei dispositivo impropriamente definito elettronico visto che è elettrico e funziona mediante una pila.

Non esistono prove che sia innocuo il fumo proveniente dal dispositivo elettronico anche nel caso in cui la nicotina non sia presente né tanto meno che abbia un ruolo nella riduzione del consumo e quindi nella dissuefazione dal fumo vero. “Abitua i giovani alla gestualità e alla ritualità del consumo di tabacco e questo sarebbe un danno immenso” evidenzia il rischio principale Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio sul fumo dell’Iss.

Dopo aver sentito alcuni pareri degli esperti è stato creato presso il Consiglio superiore di sanità un tavolo col compito di approfondire questa tematica, intanto nell’Unione europea diversi paesi hanno stretto i ranghi arrivando anche al provvedimento di vietare il commercio della sigaretta elettronica. In Italia le aziende produttrici iniziano a prendere delle contromisure e a raccomandare i clienti di non utilizzare il piccolo strumento, mentre alcuni Comuni hanno imposto divieti nei luoghi pubblici.

Massimiliano Mancini, presidente dell’associazione nazionale fumo elettronic, Anafe, non fa polemiche “nessuna obiezione. E’ importante tutelare i minorenni ed essere prudenti. Il prodotto non è corredato da sufficienti studi scientifici. Il prossimo governo dovrà aprire un tavolo di discussione trasparente con tutte le parti, per evitare inutili allarmismi”. 

Resta preoccupante, invece, il fenomeno dell’importazione dei kit non in regola con le normative vigenti; i Nas in due mesi ne hanno sequestrati 11 mila, comprensivi di accessori e batterie, valori pari a 537 mila euro. E’ piuttosto florido il mercato nero dei filtri con nicotina senza il marchio Ce, la certificazione europea.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento