Ora, a recepimento del giudizio in sede amministrativa, la Lega Nord ha introdotto un emendamento al decreto Milleproroghe che, in sostanza, annulla l’applicazione della tassa, ma solo fino al prossimo giugno.
Per l’esattezza, dunque, la tassa al 58,5% prevista entrerà in vigore al primo giugno prossimo, anche se è lecito chiedersi, visti i precedenti, se nel frattempo non interverranno altre modifiche.
Dalla scorsa estate, infatti, sono state almeno tre le giravolte sull’argomento, con il governo che ha cercato, non solo di aumentare il prelievo fiscale sui prodotti legati al fumo elettronico, ma anche di vietarne il consumo nei luoghi pubblici, equiparandole in tutto e per tutto alle classiche bionde, insomma.
A distanza di quasi sei mesi, però, la situazione è ancora al punto di partenza, con spinte in entrambe le direzioni che hanno generato, fino a ora, un nulla di fatto sul fronte delle norme e un feroce scontro tra rappresentanti degli esercenti e del governo, intenzionato a incrementare le entrate fiscali da questo articolo assai diffuso, soprattutto negli ultimi anni.
Ora, dunque, l’emendamento introdotto dalla Lega Nord prevede esplicitamente che “tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo” vedano l’imposta al 58,5% ma solo a partire dal mese di giugno. Un tempo più che sufficiente a introdurre ulteriori correttivi su una materia finora sfuggita alle grinfie del fisco.
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