E’ il ministro Lorenzin a farsi protagonista della crociata di Stato contro le e-cig, ormai divenute uno dei bersagli preferiti dalle politiche governative, forse anche con secondi fini di imposizione fiscale su un prodotto che nei mesi scorsi ha conosciuto un vero e proprio boom, con negozi specializzati e rivendite spuntati un po’ ovunque.
Nello specifico, le sigarette la cui commercializzazione è vietata ai minorenni, sono essenzialmente quelle contenenti nicotina, dunque non tutte le tipologie di svapatori saranno soggette al divieto, ma, certamente, la nuova disposizione colpisce quelle più comuni, utilizzate, cioè, in prevalenza da fumatori che vedono nella bionda elettronica una chance per liberarsi una volta per tutte dal viziaccio.
Un altro punto del decreto, contenuto sempre all’articolo 1 che istituisce e pone in essere da oggi le prime due, serie limitazioni alla diffusione delle sigarette dell’ultima era, è quello che introduce la proibizione di consumo di e-cig negli spazi scolastici.
Ad assicurarsi che la norma non venga trasgredita, sancisce invece l’articolo 2, saranno le autorità sanitarie e di controllo, oltre, naturalmente, agli organi di polizia giudiziaria, che potranno emettere, proprio come per chi fuma in locali pubblici, multe salatissime.
Insomma, un primo colpo per l’industria del tabacco digitale, uno dei prodotti di consumo che non ha risentito della crisi negli ultimi tempi. Tra i fumatori di lungo corso, la scelta della sigaretta elettronica è infatti sempre più frequente, poiché in molti vi vedono una possibilità di preservare la propria salute e, insieme, di risparmiare anche sull’esborso economico relativo al fumo.
In realtà, però, negli ultimi tempi l’opinione pubblica si è divisa tra chi ritiene la sigaretta elettronica un prodotto alla stregua delle bionde comuni e chi, invece, mostra alcuni studi sull’efficacia che la e-cig sta avendo nell’abbandono graduale della sigaretta.
A fini fiscali, il governo ha pensato più volte di equiparare le elettroniche alle sigarette classiche, trattandosi di articoli alla base di nicotina, soggetta, come noto a monopolio di Stato e imposizione fiscale. Sicuramente, dopo i divieti, questa sarà la prossima partita che dovrà giocare la sigaretta elettronica.
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