Sfratto per morosità: la domanda riconvenzionale quando va proposta?

Luisa Camboni 22/09/16

E’ possibile avanzare domanda riconvenzionale nel procedimento di sfratto per morosità?

In questo periodo di grave crisi si sente spesso parlare di sfratto per morosità.

Che cosa è lo sfratto per morosità?

Lo sfratto per morosità è quel provvedimento attraverso il quale un Giudice ordina al conduttore di lasciare l’appartamento per il mancato pagamento del canone di locazione. Il conduttore in questo caso può opporsi allo sfratto e, contestualmente, avanzare domanda riconvenzionale.

Quando va proposta la domanda riconvenzionale?

Quando il conduttore non si limita a contestare lo sfratto chiedendone il rigetto, ma esercitando a sua volta un’azione che prende il nome di domanda riconvenzionale. Facciamo un esempio: l’inquilino ha sostenuto spese che erano a carico del proprietario e che ha provveduto a detrarre dai canoni.

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Cosa può fare il conduttore nel caso in cui ritenga lo sfratto ingiusto?

In questa ipotesi, al fine di tutelarsi, è bene rivolgersi ad un avvocato il quale provvederà ad opporsi allo sfratto ed a proporre domanda riconvenzionale.

Qual è il termine ultimo per proporre la domanda riconvenzionale?

Termine per la proposizione della domanda riconvenzionale dell’intimato non coincide con il deposito della comparsa di risposta ex art.660 comma 5 cpc, bensì con il deposito della memoria integrativa successiva all’ordinanza ex art. 426 c.p.c. dispositiva della prosecuzione del giudizio secondo le regole della cognizione piena.

Quanto alla formulazione della domanda riconvenzionale nella memoria di conversione del rito ex art. 426 c.p.c. questa deve avvenire nel pieno rispetto di quanto previsto dagli artt. 416 e 418 c.p.c..

Attenzione!!! La proposizione di una domanda riconvenzionale non accompagnata dalla richiesta di spostamento dell’udienza determina l’inammissibilità della domanda medesima.

Luisa Camboni

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