Partite Iva: il 2° acconto Irpef al 16 gennaio e 5 rate mensili. Il nuovo calendario

Si paga in soluzione unica entro il 16/01 oppure in 5 rate mensili di pari importo.

Paolo Ballanti 06/12/24

Con il via libera definitivo della Camera, il Decreto fiscale è stato convertito in legge il 5 dicembre e, tra le varie novità, ha confermato lo slittamento del secondo acconto acconto Irpef per le partite Iva, che dovrà essere versato entro gennaio 2025.

La modifica è frutto di un emendamento inserito nell’iter di conversione del Decreto 155 del 19 ottobre 2024, allungando di fatto la scadenza del secondo acconto, prevista altrimenti per il 2 dicembre.

E non è l’unica novità in arrivo per le partite Iva

Indice

L’ok definitivo al Decreto Fiscale

Lo slittamento al 16 gennaio 2025 del termine per il versamento del secondo acconto Irpef è stato introdotto, appunto, con un emendamento approvato in Parlamento in sede di conversione del decreto 155/2024.

Si tratta del decreto fiscale 2025. Il provvedimento “Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali” è stato convertito in legge lo scorso 5 dicembre ed è propedeutico alla legge di bilancio 2025, anticipando alcune misure fiscali e impositive.

Il nuovo articolo 7-quater dispone il “Rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette”. In sintesi il testo prevede, per i titolari di partita IVA che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro, la proroga al 16 gennaio 2025 del termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, in scadenza il prossimo 2 dicembre. Inoltre è stata fissata in 5 rate la possibilità di pagamento.

Ecco in dettaglio cosa cambia.

Proroga secondo acconto Irpef solo per il 2024

L’articolo 7-quater del disegno di legge di conversione del Decreto Anticipi dispone la proroga della scadenza di versamento della seconda rata di acconto per il solo periodo d’imposta 2024.

E’ opportuno ricordare che, con riguardo all’acconto IRPEF 2024, lo stesso è dovuto nel caso in cui l’imposta dichiarata nell’anno (riferita all’anno precedente), al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta, delle eccedenze e delle ritenute, è superiore a 51,65 euro.

In tal caso l’acconto opera in misura pari al 100% del suo ammontare e dev’essere versato:

  • in un’unica soluzione (entro il 2 dicembre 2024, dal momento che il 30 novembre cade di domenica) se l’importo dovuto è inferiore ad euro 257,52 euro;
  • in due rate, se l’importo dovuto eccede i 257,52 euro.

In quest’ultima ipotesi la prima rata, in misura pari al 40% del dovuto, dev’essere versata entro il 1° luglio 2024 (il 30 giugno cade di domenica) ovvero entro il 30 luglio 2024 con la maggiorazione dello 0,40% a titolo di interesse corrispettivo.

Al contrario, la seconda rata, nella restante misura del 60%, entro il 2 dicembre 2024 (il 30 novembre cade di sabato).
Proprio sul termine di versamento del 2 dicembre 2024 e sul numero di rate sono state introdotte le modifiche col Decreto Fiscale.

Destinatari della proroga

La proroga disposta dal Decreto Fiscale è riservata alle persone fisiche titolari di partita IVA, che nel periodo d’imposta precedente quello corrente (da intendersi quindi il 2023) dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170 mila euro.

Come precisa l’articolo 7-quater, comma 1, ultimo periodo, per i titolari di reddito agrario, che siano titolari di reddito d’impresa, il limite di ricavi e compensi (170 mila euro) si intende riferimento al volume d’affari.

Esclusi dalla proroga secondo acconto Irpef

Non tutti possono contare sullo slittamento dei termini. La proroga non vale per alcune tipologia di contribuenti, anch’essi interessati dal versamento delle imposte dirette, in particolare:

  • Persone fisiche non titolari di partita IVA (come, ad esempio, lavoratori dipendenti e pensionati);
  • Società di persone ed enti equiparati;
  • Società di capitali ed enti equiparati.

Versamenti esclusi dalla proroga

La proroga al 16 gennaio 2025 non interessa il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi dovuti all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).

Secondo acconto Irpef partite Iva: il calendario 2025

Stando alle modifiche introdotte con il Decreto convertito, è stato quindi fissato il calendario 2025 per i versamenti dei secondi acconti Irpef in capo alle partite Iva coinvolte:

I titolari di partita IVA che beneficiano della proroga di cui all’articolo 7-quater possono effettuare il versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette, in alternativa:

  • In unica soluzione entro il 16 gennaio 2025;
  • In 5 rate mensili di pari importo, a decorrere dallo stesso mese di gennaio.

Chi sceglie il pagamento dilazionato deve versare le somme nel rispetto del seguente calendario:

  • Prima rata, 16 gennaio 2025;
  • Seconda rata, 17 febbraio 2025 (il 16 cade di domenica);
  • Terza rata, 17 marzo 2025 (il 16 cade di domenica);
  • Quarta rata, 16 aprile 2025;
  • Quinta e ultima rata, 16 maggio 2025.

Si precisa che il versamento dilazionato della seconda rata di acconto comporta l’applicazione, sulle rate successive alla prima, degli interessi, pari al 4% annuo, di cui all’articolo 20, comma 2, Decreto legislativo 9 luglio 1997, numero 241.

Ecco di seguito una tabella riassuntiva delle novità approvate con la conversione in legge del Decreto Fiscale

Caratteristica della prorogaCome funziona la proroga di cui all’articolo 7-quater, Atto camera numero 2150
Periodo d’imposta interessato dalla proroga2024
Importi oggetto della prorogaSecondo rata di acconto dovuto in base alla dichiarazione dei redditi
BeneficiariPersone fisiche titolari di partita IVA
Limite di redditoRicavi o compensi dichiarati nel periodo d’imposta 2023 non superiori a 170 mila euro
Importi esclusi dalla prorogaContributi previdenziali e assistenziali
Premi assicurativi dovuti all’INAIL

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Foto copertina: istock/Rafmaster

Paolo Ballanti

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