E’ scritto tutto nel piano 2014 delle immissioni in ruolo che il ministero della Pubblica Istruzione ha girato al dicastero guidato da Pier Carlo Padoan, quello dell’Economia, per ottenere il via libera dal punto di vista finanziario. Si tratta della realizzazione di quanto previsto nel piano stilato dall’ex ministro Maria Chiara Carrozza, in carica con il governo Letta, che, infatti, aveva annunciato circa 85mila assunzioni nella scuola – tra docenti e personale Ata – entro il 2016.
I nuovi assunti
A partire dal prossimo settembre, dunque, il Miur intende arrivare a introdurre in pianta stabile negli organici scolastici:
28mila insegnanti
4mila e 500 Ata
La loro selezione avverrà secondo il solito metodo che va a pescare, in parti uguali, dalle graduatorie a esaurimento e dai vincitori dei concorsi, a cominciare, ovviamente, dal concorso a cattedre di due anni or sono, dove restano ancora più di 8mila idonei a non avere ancora ottenuto il posto fisso.
Che il destino di questi ultimi sia legato a quello dei Quota 96, lo ha confermato anche l’attuale ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini: possibile, infatti, che dalle 4mila pensioni previste per i dimenticati dalla legge Fornero, sia permesso ad almeno la metà dei vincitori ancora in attesa dopo il concorsone.
Con quali soldi…
Secondo quanto previsto nel piano Carrozza, quello, insomma, generale che dovrebbe assicurare entro settembre l’assunzione di 32mila nuovi insegnanti e amministrativi nella scuola, i Quota 96 saranno una voce in più attraverso cui consentire ai nuovi ingressi.
Inizialmente, infatti, si era pensato di assicurare le immissioni nel sostegno grazie alla legge 104, con la possibilità di attingere a un fondo pari a 108 milioni di euro annui. Sul capitolo che più preme ai professionisti dell’istruzione, poi, quello dell’immissione in ruolo di 15mila docenti ordinari, dovrebbero influire i minori effetti della riforma pensioni, che ha bloccato proprio i Quota 96, con un maggior numero di uscite secondo i requisiti canonici rispetto a dodici mesi fa: dovrebbe così attivarsi un turnover sostanzioso. Inoltre, il Ministero confida di poter aprire ad ulteriori 8mila posizioni, risultanti dalla soppressione dei 14mila vacanti per effetto di classi di concorso ormai scomparse a seguito delle riforme degli ultimi anni, a cui andrebbero comunque sottratti i 6mila ritenuti vacanti dalle stime governative.
Da non dimenticare, poi, la proposta che è circolata negli ultimi giorni per un rinnovamento del contratto dei docenti, che potrebbe finire in uno dei prossimi atti adottati dal governo. L’ufficio di collocamento scolastico, dunque, è in piena funzione: non resta che attendere le prossime, bollenti settimane estive per sapere se i suoi propositi si tradurranno in fatti concreti.
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