Ancora, infatti, i test per la valutazione del sistema educativo e formativo non convincono, tanto i docenti quanto i ragazzi chiamati a compilarle. Oggi, tocca alle seconde superiori dare il via alle danze negli istituti di tutto il Paese, mentre nei giorni scorsi hanno già svolto il proprio turno le scuole primarie.
Tanto è vero che, vista l’agitazione dei giorni scorsi contro la Buona scuola del governo Renzi, gli insegnanti hanno preferito, in buona misura, invitare gli studenti a boicottare le prove 2015. Una nuova forma di protesta a una settimana esatta dallo sciopero generale indetto da tute le sigle sindacali contro la riforma Giannini, anche se oggi a guidare la protesta figurano i soli Cobas.
Oggi, per gli studenti delle superiori il programma prevede:
- Prova di italiano È composta da una prova di comprensione della lettura di tre brani (circa 20 domande su quello che è stato letto) e dalla riflessione sulla lingua (circa 5 domande di grammatica) (90 minuti).
- Prova di matematica Bisogna rispondere a 30 domande su aritmetica e algebra, geometria, relazioni e funzioni, dati e previsioni (90 minuti).
- Questionario studente Serve per raccogliere informazioni sulle caratteristiche degli alunni, sul loro contesto familiare, sulle attività che svolgono dentro e fuori la scuola (30 minuti).
In ordine di calendario, poi, il 19 giugno toccherà anche alla terza media, o, come la suddivisione in cicli attuale denomina, la terza della scuola secondaria di primo grado:
- Prova di italiano È composta da due prove: una prova di comprensione della lettura di due brani più dieci domande di grammatica (60 minuti).
- Prova di matematica Bisogna rispondere a 20-25 domande su numeri, geometria, relazioni e funzioni, dati, misure e previsioni (60 minuti).
Nel frattempo, su Twitter tanti giovani stanno postando foto e tweet di scherno contro questo appuntamento ministeriale: presi di mira anche il premier Renzi, il ministero. Talvolta, vengono postate foto scattate con gli smartphone di risposte ironiche alle domande, segno che, anche per chi le svolge, queste prove non rivestono particolare importanza o serietà.
La riforma in Parlamento
Intanto, procede con difficoltà il cammino della “Buona scuola” nei meandri delle Camere. Dopo le dichiarazioni forti del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, che ha dichiarato sprezzante “I sindacati non possono bloccare la riforma della scuola”, si profila un incontro a nervi tesi tra Cgil, Cisl e Uil da una parte e la rappresentanza del governo con la stessa Boschi, il ministro della Pubblica istruzione Stefania Giannini, il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia.
L’arrivo in aula è previsto per giovedì.
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