Scommesse elezioni USA: Trump vince contro pronostico.
Chi non ha seguito la diretta notturna è andato a dormire con la fondata convinzione di trovare al risveglio la prima presidente donna degli Stati Uniti.
All’una di notte italiana Donald Trump era dato a 6.00, con una probabilità di vittoria stimata pari al 16.66%
Le cose invece sono andate diversamente, i dati non sono ufficiali nel momento in cui scrivo, per cui evito di riportarli tanto si trovano ovunque.
Le conseguenze immediate
Le conseguenze immediate sono di vario tipo: dal crollo delle borse al sito ufficiale dell’immigration service canadese che va in tilt per lo straordinario numero di richieste.
L’analisi dei flussi elettorali chiarirà molte cose ma non è questa la sede per un commento di questo tipo.
La vittoria di Trump, per alcuni, sarà forse un cataclisma politico, una sorpresa quasi incredibile.
Noi che ci occupiamo di scommesse sappiamo che non è così. Le previsioni – quelle serie – si basano sulla stima delle probabilità. Nel mio ultimo articolo su leggioggi.it avevo riportato le seguenti probabilità estrapolate dalle quote disponibili su Betfair: Clinton 71.42%, Trump 27.02%.
Negli ultimissimi giorni però, notizie incoraggianti per la candidata dem circa il cosiddetto e-mal gate avevano spostato di una decina di punti percentuali le stime a favore di Hillary.
Cosa è successo?
Quello che è successo non è assolutamente straordinario. La vittoria del Milan contro la Juventus a San Siro era data intorno a 5.00. La quota del Genoa nella trasferta contro la Lazio del 20.11 è data intorno a 6.00. Eventi molto difficili da pronosticare ma non impossibili.
Pensate a chi ha vinto il campionato inglese lo scorso anno. Ma si potrebbe continuare per ore.
Si è verificato un evento la cui probabilità stimata, negli ultimi giorni, è oscillata tra il 27% e il 16%. Qualcosa che, a spanne, si verifica una volta su 4 o 5. Nulla di particolarmente strano.
Questo, dal punto di vista dei numeri. Sul piano politico ovviamente c’è margine per valutazioni molto più complesse ma, per dirla come Barack Obama, il sole sorgerà al mattino e l’America rimarrà ancora la più grande nazione del mondo.
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