Così, ricapitoliamo quali sono le caratteristiche di base richieste alla cartella per poter essere ammessa al trattamento di favore enunciato dall’ormai svanito governo di Enrico Letta.
Innanzitutto, va specificato che la sanatoria riguarda esclusivamente i ruoli e gli avvisi esecutivi emessi entro lo scorso 31 ottobre 2013 da parte di uffici statali, delle agenzie fiscali, delle Regioni, dalle Province o dai Comuni.
Va, inoltre, messo in chiaro che a essere soggetto alla tagliola del governo, non sarà l’ammontare non pagato, ma solo gli interessi maturati nel frattempo da parte del debitore.
Secondo le recenti direttive emesse, alla sanatoria sono ammesse anche le multe stradali per trasgressioni riscontrate al Codice della Strada, secondo le disposizioni di Comuni o Prefetture, così come il mancato pagamento del bollo auto.
Tra le pratiche escluse dall’agevolazione, figurano i contributi non pagati secondo le emissioni di istituti previdenziali e di tipo assistenziale: dunque, in sintesi, sia le quote di destinazione pensionistica, che le assicurazioni non versate.
L’unico modo per conoscere con esattezza l’importo da pagare, riguarda il conteggio che ogni soggetto destinatario del ruolo emesso dall’ente di riscossione, deve effettuare secondo il seguente, semplice procedimento: dalla somma vanno sottratti gli interessi di mora non pagati.
Come pagare, dunque? Le cartelle sottoposte alla possibilità di sanatoria, andranno pagate in un’unica soluzione direttamente agli sportelli di Equitalia, oppure, in alternativa, tramite modello F35 agli uffici postali. In questo caso, basterà scrivere “Definizione ruoli – L.S./2014” nel campo “Eseguito da”, inserendo anche il proprio codice fiscale.
La conferma del corretto pagamento arriverà direttamente da Equitalia entro il prossimo 30 giugno: l’avvenuta partecipazione al programma di sanatoria verrà comunicata tramite posta ordinaria.
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