Il saldo Iva può essere versato in un’unica soluzione oppure a rate, con una maggiorazione per ogni mese. È inoltre possibile pagare l’importo in ritardo entro il 30 giugno 2017, nuova data di scadenza dei versamenti da dichiarazione dei redditi.
Vediamo allora cosa bisogna fare per pagare in tempo il saldo Iva 2017.
Come si calcola il saldo Iva 2017?
Il versamento del saldo Iva va fatto sulla base della dichiarazione Iva annuale presentata.
L’importo del saldo Iva 2017 si calcola operando la differenza tra l’Iva a debito e l’Iva ammessa in detrazione relative all’anno solare 2016. A questa somma vanno tolti gli importi già versati in sede di liquidazione trimestrale o mensile e l’acconto Iva. Se la risultante di tale calcolo, indicata al rigo VL 38 della dichiarazione Iva annuale, è superiore a 10,33 euro, il contribuente è tenuto a versare il saldo Iva. Tale importo, nella pratica, va comunque arrotondato a 10 euro.
Il versamento del saldo, come accennato, va effettuato tramite Modello F24 ed esclusivamente in modalità telematica. All’interno del modello dovrà essere utilizzato il codice tributo 6099, sezione Erario, anno di riferimento 2016.
Il pagamento del saldo in un’unica soluzione e a rate
Il pagamento del saldo Iva, come accennato in apertura, può avvenire in un’unica soluzione oppure a rate.
Nel primo caso, l’intero importo va corrisposto entro domani 16 marzo 2017. Se si vuole invece usufruire della rateazione, si potrà scegliere il numero di rate nelle quali si vuole dilazionare la cifra da pagare: da un minimo di 2 a un massimo di 9, e quindi entro novembre 2017. La prima rata dovrà in ogni caso essere corrisposta il 16 marzo.
Le quote da versare hanno tutte pari importo, ma sulle rate successive alla prima è dovuto l’interesse fisso dello 0,33% mensile. La seconda rata dunque deve essere maggiorata dello 0,33%, la terza dello 0,66%, e così via.
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La scadenza ultima del 30 giugno 2017
Ma non è tutto. Al contribuente dotato di partita Iva è concesso di versare il saldo in ritardo entro il 30 giugno 2017 pagando una piccola maggiorazione dello 0,4%. Si tratta, come negli anni precedenti e nonostante l’introduzione del Modello Redditi che ha rimpiazzato il Modello Unico, dell’ultima data utile per il pagamento delle somme dovute in base alla dichiarazione dei redditi.
Anche il pagamento ritardato di giugno può essere versato in un’unica soluzione oppure a rate.
In caso di pagamento dell’intera somma entro il 30 giugno, all’importo andrà aggiunta la sola maggiorazione dello 0,4%. In caso di rateazione a partire dal 30 giugno, per ottenere l’importo dovuto bisognerà prima maggiorare la somma da versare dello 0,4% per ogni mese o frazione di mese successivi al 16 marzo, e quindi aumentare dello 0,33% mensile l’importo di ogni rata successiva alla prima.
Saldo Iva: quali sono le sanzioni per chi non paga?
Ricordiamo che, oltre agli interessi per chi paga in ritardo o a rate, la legge prevede delle sanzioni amministrative e penali per i contribuenti che non pagano il saldo Iva 2017.
In caso di mancato o insufficiente versamento dell’Iva, in particolare, il contribuente dovrà pagare una sanziona amministrativa pari al 30% dell’importo non versato. Se l’ammontare della somma a debito non versata supera i 250.000 euro per periodo d’imposta, inoltre, il professionista rischia la reclusione da sei mesi a due anni. È necessario, tuttavia, che il ritardo nel pagamento si sia protratto oltre il 27 dicembre dell’anno successivo al periodo di imposta di riferimento.
Davide Basile
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