I contribuenti che vogliono aderire alla definizione agevolata promossa da Equitalia hanno quindi tre settimane in più per esaminare la situazione e capire quale sia l’opzione più conveniente. Vediamo allora di fare il punto e spiegare a cosa serve e a chi può essere utile la rottamazione delle cartelle.
La richiesta di rottamazione si può inviare fino al 21 aprile
Il Decreto Legge pubblicato ieri ha quindi stabilito che la scadenza per la domanda di adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali sia spostata al 21 aprile. Fino a quel giorno sarà dunque possibile analizzare la propria situazione debitoria, magari con l’aiuto di un professionista abilitato, e decidere se la definizione agevolata conviene davvero per sanare gli specifici debiti che si hanno con il Fisco.
È bene notare che lo spostamento del termine al 21 aprile fa slittare anche la data di risposta di Equitalia alle richieste dei contribuenti: dal 31 maggio si passa infatti al 15 giugno. Nessuna variazione invece, come previsto, alle date di scadenza delle rate dei pagamenti.
Come funziona la rottamazione delle cartelle?
La rottamazione decisa da Equitalia, lo ricordiamo, permette di beneficiare di uno sconto sulle sanzioni dovute sulle somme e sugli interessi di mora di tutte le cartelle esattoriali emesse tra il 1° gennaio 2000 e la fine del 2016. Per quanto riguarda le multe stradali, invece, lo sconto include le sanzioni e le maggiorazioni previste dalla legge.
I contribuenti, tuttavia, dovranno comunque pagare gli altri importi. Sono infatti dovuti, oltre alla somma di base:
- gli interessi da ritardata iscrizione al ruolo;
- le somme maturate a titolo di aggio, da calcolare però solo sul capitale e sugli interessi;
- le spese per le procedure esecutive;
- le spese di notifica della cartella.
Per presentare domanda, è necessario compilare il modulo “DA1” di dichiarazione di adesione alla definizione agevolata, qui in allegato.
Scarica il modulo di adesione alla rottamazione delle cartelle di Equitalia.
Rottamazione delle cartelle: quando scadono le rate?
Il pagamento delle somme può avvenire in un’unica soluzione oppure in cinque rate. Nel primo caso, i contribuenti dovranno estinguere il loro debito entro luglio 2017. Nel caso invece di rateazione, il 70% dell’importo totale dovrà essere pagato nel 2017 e solo il 30% nel 2018. Nello specifico:
- la prima rata (luglio 2017) dovrà coprire il 24% della somma;
- la seconda rata (settembre 2017) dovrà coprire il 23% del dovuto;
- la terza rata (novembre 2017) dovrà coprire il 23% del dovuto;
- la quarta rata (aprile 2018) interesserà il 15% del dovuto;
- la quinta rata (settembre 2018) dovrà coprire infine il restante 15% della somma.
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