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Rottamazione cartelle: che cosa resta da pagare?
Al di là dello sconto minimo offerto, i contribuenti sono tenuti ancora a pagare il debito capitale, gli interessi per dilazione di pagamento (4%) e l’aggio (ricalcolato), ai quali si somma anche l’azzeramento del rischio di eventuali pignoramenti “a condizione che non si sia ancora tenuto il primo incanto con esito positivo ovvero non sia stata presentata istanza di assegnazione ovvero non sia stato già emesso provvedimento di assegnazione dei crediti pignorati”, come previsto all’art. 5 del Decreto-legge del 22/10/2016 n. 193.
Scarica qui il testo del decreto legge del 22.10.2016 n. 193
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Come difendersi dalle cartelle esattoriali
L’opera, con il pratico FORMULARIO (su Cd-Rom) e le TAVOLE SINOTTICHE, è un prezioso strumento di lavoro per magistrati ordinari e tributari, avvocati, dottori commercialisti e altri professionisti abilitati alla difesa davanti alle Commissioni tributarie provinciali e regionali, nonché davanti alla sezione tributaria della Corte di Cassazione. Il testo è aggiornato ai più recenti provvedimenti normativi, tra i quali si segnalano: la L. 7 agosto 2016, n. 160, di conversione del D.L. 113/2016 in materia di misure finanziarie per gli enti territoriali e il territorio; la legge di stabilità 2016 (L. 208/2015), il D.Lgs. 159/2015 in materia di riscossione e il D.Lgs. 156/2015 relativo al contenzioso esattoriale. Il volume risulta essere un’analisi puntuale quanto operativa dei seguenti argomenti: iter di formazione dei ruoli, riscossione mediante cartella di pagamento, uffici deputati a fornire chiarimenti, sospensioni e annullamenti, proposizione dei ricorsi, transazione dei tributi iscritti a ruolo. Particolare attenzione è stata riservata alle problematiche relative alla cartella di pagamento e agli strumenti per “difendersi” dalla stessa al fine di ottenere la sospensione e/o l’annullamento dell’atto impositivo. Il testo descrive tutti gli atti e le azioni tipiche della riscossione mediante cartella di pagamento e cioè le modalità con cui lo Stato esegue un’obbligazione tributaria non volontariamente adempiuta e come a sua volta il contribuente può opporsi all’illegittima attività di riscossione. Altresì, vengono prese in considerazione le misure alternative al ricorso quali il pagamento, l’autotutela, la rateazione e il rimborso, i procedimenti relativi alle misure cautelari e conservative nonché l’istituto del reclamo e della mediazione tributaria di recente introduzione che si sta dimostrando efficace in un’ottica deflattiva del contenzioso tributario. Nella trattazione di ciascun punto sono riportate le interpretazioni adottate dall’Amministrazione finanziaria (circolari, risoluzioni e note ministeriali), dalla giurisprudenza (sentenze della Corte di Cassazione, della Corte Costituzionale e delle Commissioni tributarie provinciali e regionali), nonché dalla dottrina più accreditata, così da permettere un’illustrazione esauriente dei vari concetti e di fornire un taglio pratico al lettore.
Nunzio Santi Di Paola, Francesca Tambasco | 2016 Maggioli Editore
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Rottamazione cartelle o prescrizione?
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Sono diversi i contribuenti che ora si interrogano se conviene accedere alla rottamazione oppure attendere la prescrizione che, si ricorda, è di:
– 10 anni per Irperf, Iva, Irap, canone Rai;
– 5 anni per i tributi locali (Tasi, Tari e Imu), multe e contributi previdenziali;
– 3 anni per il bollo auto.
La decorrenza dei termini parte dalla notifica dell’ultima cartella esattoriale.
Ora, quindi, con la liquidazione di Equitalia e il passaggio al nuovo ente Agenzia delle Entrate-Riscossione molto probabilmente qualche cartella verrà persa per strada, e di conseguenza molte di esse potrebbero essere prescritte.
In tal caso, quindi, i contribuenti che non sceglieranno di accedere alla rottamazione non saranno tenuti a versare nemmeno gli importi agevolati. Al contrario, quelli che avranno aderito alla sanatoria Equitalia non avranno più la possibilità di far valere la prescrizione.
Questo perché la presentazione della domanda di definizione agevolata (SCARICA QUI IL MODULO) viene considerato come una sorta di “riconoscimento del debito” da parte del contribuente e di conseguenza un atto, a tutti gli effetti, che interrompe la prescrizione.
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Rottamazione cartelle: quando e a chi conviene aspettare la prescrizione?
Ad esempio, al contribuente che ha un debito che a breve (tra qualche mese) andrà in prescrizione potrebbe convenire aspettare che si concluda la procedura di prescrizione anziché presentare l’istanza di rottamazione in quanto è assai improbabile che Equitalia riesca ad agire nel breve periodo.
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