Il comico toscano ha aperto il nuovo corso del programma di approfondimento, fino alla scorsa stagione condotto da Giovanni Floris, con un’intervista a tutto campo, con particolare riguardo ovviamente alla scena politica italiana.
“Sono un grande fan del signor Giannini – ha scherzato Benigni – non ho mai perso una puntata da quando è iniziato”. In studio, intanto, un divertito Romano Prodi ascoltava le battute del premio Oscar. “Lo saluto con tutti i suoi 101 ospiti”, ha aggiunto Benigni con un chiaro riferimento ai franchi tiratori che impedirono la scalata del professore al Quirinale.
Argomento riforme costituzionali: come faranno a trovare un punto d’incontro Pd e Forza Italia? “Pensate: persone che non vanno d’accordo su nulla, che litigano dalla mattina alla sera, pensano di fare le riforme insieme. E questo – ha notato Benigni – è solo il Pd. Poi c’è anche Forza Italia”.
In maniera più elevata, Benigni ha invitato a lasciare da parte le diatribe lessicali, per concentrarsi sui problemi concreti citando Goethe: “La rovina dello Stato è una frase, l’incendio di una fattoria una tragedia”.
Chiusura con uno sguardo rivolto in avanti, all’Italia del 2020: “Come la vedo? Io la vedo benissimo. Un Paese dove la gente lavora, rispettosa della pittura, della natura. E questa è la Svizzera, ma l’Italia la vedo ancora meglio”.
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