In arrivo una rivalutazione pensioni 2025 abbastanza limitata, rispetto a quella degli anni precedenti. Frutto di una percentuale fissata allo 0,8%, che non avrà un forte impatto sugli importi del prossimo anno. Si tratta di pochi euro (media di 3 euro), a fronte di un costo della vita ben più alto.
Il decreto datato 15 novembre e siglato da Ministero dell’economia e Ministero del lavoro, ha infatti stabilito la perequazione automatica delle pensioni con decorrenza 1° gennaio 2025, limitando l’indicizzazione a 0,8 punti percentuali, anche se al momento solo provvisori.
E’ l’appuntamento annuale di adeguamento degli importi delle pensioni al costo della vita, che fissa ogni anno la percentuale di rivalutazione da applicare agli assegni previdenziali.
Ecco in dettaglio gli aumenti e alcune simulazioni.
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Indice
- Cos’è la perequazione automatica delle pensioni
- Le pensioni interessate
- La rivalutazione pensioni per il 2025
- Il meccanismo di rivalutazione pensioni 2025
- I nuovi importi delle pensioni 2025
- Importo pensione minima 2025: aumento di 1,80 euro
- Conguagli futuri
- Accredito dei nuovi importi pensione 2025
Cos’è la perequazione automatica delle pensioni
La perequazione automatica, chiamata anche rivalutazione pensioni, è un meccanismo che adegua periodicamente gli importi pensionistici al costo della vita. Questo per aiutare i pensionati di mantenere un certo potere d’acquisto, a fronte dell’aumento dei prezzi al consumo (inflazione). L’adeguamento è calcolato in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), escluso il tabacco. Questo indice misura l’inflazione, ossia l’aumento medio dei prezzi di beni e servizi.
L’indicizzazione è disciplinata da una serie di norme. Tra le più rilevanti:
- Articolo 11, comma 1, del Decreto Legislativo n. 503/1992: stabilisce che gli aumenti a titolo di perequazione automatica delle pensioni previdenziali e assistenziali avvengano annualmente, con effetto dal 1° novembre di ciascun anno.
- Legge n. 724/1994, articolo 14: posticipa l’effetto della perequazione automatica al 1° gennaio dell’anno successivo.
- Articolo 24, comma 5, della Legge n. 41/1986: demanda a un decreto ministeriale la determinazione delle variazioni percentuali applicabili.
- Legge n. 208/2015, articolo 1, comma 287: prevede che l’adeguamento sia calcolato sulla base della variazione media dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati.
Da questo quadro nasce il decreto del 15 novembre 2024, che fissa la variazione provvisoria per il 2025 sul +0,8%.
Le pensioni interessate
La perequazione riguarda tutti i trattamenti pensionistici erogati dall’INPS, come ad esempio pensioni di vecchiaia e anzianità, pensioni di invalidità e ai superstiti, assegni sociali e trattamenti minimi.
In dettaglio:
- pensioni di vecchiaia: riguardano i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti anagrafici (67 anni) e contributivi (20 anni).
- pensioni anticipate: per coloro che hanno maturato i requisiti contributivi prima dell’età pensionabile.
- assegni sociali: rivolti a soggetti con redditi bassi.
- pensioni di invalidità e inabilità: destinate a lavoratori con ridotta capacità lavorativa o totale inabilità.
- pensioni ai superstiti: per i familiari di pensionati deceduti (le famose reversibilità).
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La rivalutazione pensioni per il 2025
L’adeguamento annuale delle pensioni è basato sull’andamento degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, escluso il tabacco.
Per il 2025, la percentuale di aumento provvisoria è fissata al +0,8%, in base alla variazione stimata dell’indice ISTAT per il 2024. Questo incremento verrà applicato automaticamente a tutte le pensioni dal mese di gennaio, salvo eventuali conguagli l’anno successivo.
L’’indice si è evoluto come segue:
- variazione gennaio-dicembre 2023 rispetto a gennaio-dicembre 2022: il valore definitivo è stato pari a +5,4%, riflesso nell’aumento applicato dal 1° gennaio 2024.
- variazione gennaio-dicembre 2024 rispetto a gennaio-dicembre 2023: la stima provvisoria, basata su variazioni mensili di ottobre, novembre e dicembre 2024 rispettivamente dello 0,0%, +0,1% e +0,1%, porta a una percentuale di +0,8%.
La percentuale definitiva verrà confermata una volta che l’ISTAT avrà pubblicato i dati definitivi per l’intero anno 2024.
Il meccanismo di rivalutazione pensioni 2025
L’incremento degli importi avrà regole un po’ diverse da quelle dello scorso anno, perché nel 2025 torna in vigore il meccanismo di rivalutazione più favorevole, a scaglioni (invece di quello per fasce). Sarà infatti:
- del 100% per le fasce di importo fino a 4 volte il Trattamento Minimo (2394.44 euro). In questi casi quindi l’aumento sarà totale dell0 0,8%.
- Del 90% per le fasce di importo tra 4 e 5 volte il Trattamento Minimo (tra 2394.45 e 2933,06 EURO), con un aumento di 0,72 punti percentuali.
- Del 75% per le fasce di importo oltre 5 volte il Trattamento Minimo, con un aumento dello 0,6% effettivo degli importi.
Ecco la tabella del meccanismo di rivalutazione pensioni 2025:
Scaglione di Importo Pensionistico | Percentuale di Rivalutazione pensioni | Totale/parziale |
---|---|---|
Fino a 4 volte il Trattamento Minimo (2394,44 euro) | 100% | Rivalutazione completa |
Tra 4 e 5 volte il Trattamento Minimo (2394,45 – 2933,06 euro) | 90% | Rivalutazione parziale |
Oltre 5 volte il Trattamento Minimo (oltre 2933,06 euro) | 75% | Rivalutazione parziale |
I nuovi importi delle pensioni 2025
In base a questi punti percentuali di rivalutazione pensioni, possiamo già ipotizzare alcuni aumenti, che portano a nuovi importi pensione, per ogni assegno pagato.
Scaglione 1: Fino a 4 volte il minimo (fino a €2.394,44)
- Percentuale di rivalutazione: 100% dell’inflazione.
- Tasso di rivalutazione pensioni: 0,80%.
Importo 2024 (€) | Rivalutazione (€) | Nuovo importo 2025 (€) |
---|---|---|
1.000,00 | 8,00 | 1.008,00 |
1.500,00 | 12,00 | 1.512,00 |
2.394,44 | 19,16 | 2.413,60 |
Scaglione 2: Oltre 4 e fino a 5 volte il minimo (€2.394,45 – €2.933,05)
- Percentuale di rivalutazione: 90% dell’inflazione.
- Tasso di rivalutazione pensioni: 0,72%.
Importo 2024 (€) | Rivalutazione (€) | Nuovo importo 2025 (€) |
---|---|---|
2.400,00 | 17,28 | 2.417,28 |
2.800,00 | 20,16 | 2.820,16 |
2.933,05 | 21,12 | 2.954,17 |
Scaglione 3: Oltre 5 volte il minimo (oltre €2.933,06)
- Percentuale di rivalutazione: 75% dell’inflazione.
- Tasso di rivalutazione pensioni: 0,60%.
Importo 2024 (€) | Rivalutazione (€) | Nuovo importo 2025 (€) |
---|---|---|
3.000,00 | 18,00 | 3.018,00 |
3.500,00 | 21,00 | 3.521,00 |
4.000,00 | 24,00 | 4.024,00 |
Importo pensione minima 2025: aumento di 1,80 euro
Le minime aumentano poco quest’anno. Si tratta in concreto di soli 1,80 euro, portando l’importo complessivo a 616,67 euro mensili. Ecco il meccanismo splittato in due fasi:
- Rivalutazione del trattamento minimo:
- il trattamento minimo lordo mensile passerà da 598,61 euro a 603,40 euro, con un incremento di 4,79 euro basato sulla rivalutazione dello 0,8% (in attesa di ufficializzazione da parte dell’Inps).
- Maggiorazioni extra:
- L’importo attuale include già una maggiorazione straordinaria del 2,7%, che porta il trattamento minimo effettivo a 614,77 euro.
- A questa si aggiungerà, per il prossimo anno, un’ulteriore maggiorazione del 2,2%, prevista dalla Legge di Bilancio, portando così il trattamento effettivo a 616,67 euro.
In termini reali, rispetto al trattamento attuale (614,77 euro), l’incremento sarà di soli 1,80 euro, corrispondente a un aumento dello 0,3%.
Conguagli futuri
Il decreto prevede che, qualora la stima provvisoria dello 0,8% non corrisponda ai dati definitivi, si procederà a un conguaglio. Questo sarà effettuato durante il successivo aggiornamento. I pensionati potrebbero quindi ricevere un ulteriore adeguamento o un recupero degli importi già corrisposti.
Accredito dei nuovi importi pensione 2025
I pensionati non dovranno fare alcuna richiesta per ottenere l’adeguamento. L’INPS provvederà all’applicazione automatica della rivalutazione a partire dalla mensilità di gennaio 2025. Gli aumenti saranno visibili direttamente nell’assegno mensile o nei documenti riepilogativi disponibili nell’area riservata del sito INPS.
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Foto copertina: istock/Andrii Yalanskyi
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