Riscatto laurea 2020: quanto costa e quanto si risparmia davvero

Conviene davvero il riscatto laurea agevolato 2020? I lavoratori prossimi alla pensione, al fine di accelerare il collocamento a riposo, possono servirsi – a seconda dei casi – di diversi strumenti. Fra questi sicuramente assume grande rilievo il cosiddetto riscatto laurea: trattasi di un meccanismo che consente, dietro il pagamento di un onere economico, l’accredito di determinati contributi. Quindi, potrebbe verificarsi, ad esempio, il caso in cui un lavoratore ha 19 anni di contributi e 67 anni d’età anagrafica, e vorrebbe riscattare la laurea per raggiungere il requisito minimo contributivo di 20 anni.

Si ricorda, al riguardo, che gli anni che si riscattano riguardano in particolare i periodi di studio universitario. In altre parole, l’interessato può convertire, dietro versamento di un determinare importo economico, gli anni passati tra i banchi universitari in anni di lavoro, incidendo sia sul diritto che sulla misura del trattamento pensionistico che si andrà a percepire.

Tuttavia, per molto tempo tale opportunità è rimasta circoscritta soltanto a poche persone per via del costo esoso da affrontare per ogni anno da riscattare. Al fine di venire incontro alle fasce deboli, il D.L. n. 4/2019, convertito con modificazioni in L. n. 26/2019, ha introdotto un nuovo meccanismo di calcolo. Questo nuovo sistema, che si aggiunge al meccanismo ordinario, consente di determinare il costo contributivo in maniera più “agevolata”, ossia con un esborso più contenuto.

Ma quanto costa e quanto si risparmia davvero con il riscatto della laurea 2020? Scopriamolo nelle seguenti righe.

Riscatto laurea 2020: come funziona

Come intuibile da queste prime battute, il “riscatto della laurea” è uno strumento che consente a chi è in possesso di un titolo di studio universitario di poter convertire i periodi di studio in anni di avvicinamento alla pensione. La funzione è duplice:

  • da una parte, di aumentare il montante contributivo per ricevere in futuro un assegno pensionistico più alto rispetto a quello normalmente spettante;
  • dall’altra, avvicina gli anni contributivi mancanti per accedere alla pensione.

Riscatto laurea 2020: come si calcola

L’onere per il riscatto dei corsi universitari di studio è determinato in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo o con quello contributivo, tenuto conto della collocazione temporale dei periodi oggetto di riscatto.

Ai fini del calcolo dell’onere per i periodi oggetto di riscatto, in relazione ai quali trova applicazione il sistema retributivo, si applicano i coefficienti di cui alle tabelle emanate per l’attuazione dell’art. 13 della L. n. 1338/1962 (criterio della riserva matematica).

Quindi:

  • per il calcolo dell’onere dei periodi di riscatto, da valutare con il sistema contributivo, si applicano le aliquote contributive di finanziamento vigenti nel regime ove il riscatto opera alla data di presentazione della domanda;
  • la retribuzione di riferimento è quella assoggettata a contribuzione nei dodici mesi meno remoti rispetto alla data della domanda ed è rapportata al periodo oggetto di riscatto. Detta retribuzione è attribuita temporalmente e proporzionalmente ai periodi riscattati.

Dunque è facile intuire che il costo non è univoco per tutti, in quanto l’onere da sostenere varia in base a numerosi fattori.

Riscatto laurea 2020: nuova modalità di calcolo

Se poi il riscatto del corso universitario di studi è da valutare solamente con il sistema contributivo, ossia chi deve riscattare contributi dal 1° gennaio 1996, l’art. 6, co. 20 del D.L. n. 4/2019, convertito con modificazioni in L. n. 26/2019, vige un meccanismo di calcolo più agevole.

Nello specifico, il cd. “Decretone” ha introdotto il co. 5-quater all’art. 2 del D.Lgs n. 184/1997, in base al quale la facoltà di riscatto del periodo universitario, da valutare con il sistema contributivo, è consentita in deroga ai meccanismi di calcolo ordinari.

Pertanto, l’onere di riscatto deve essere determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda (che per quest’anno è pari a 15.953 euro) ed in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti (che è pari al 33%). L’importo retributivo di riferimento è rapportato al periodo oggetto di riscatto ed è attribuito temporalmente e proporzionalmente ai periodi medesimi. Il contributo è rivalutato secondo le regole del sistema contributivo, con riferimento alla data della domanda.

Riscatto laurea agevolato: si amplia la platea dei beneficiari 

Da ricordare che l’Inps ha di recente emanato una circolare (la numero 6 del 22 gennaio 2020) che amplia la platea dei beneficiari del riscatto laurea agevolato. In particolare, chi vanta periodi di studio anteriori al 1° gennaio 1996 e ha scelto l’opzione per il sistema contributivo potrà utilizzare la tipologia di conteggio anche per il riscatto della laurea agevolato.

Riscatto laurea 2020: quanto costa

Ma quanto costa riscattare, ad esempio, una laurea triennale alla luce della nuova norma introdotta?

Il calcolo da fare è il seguente:

  • 953 (imponibile minimo INPS) * 33% = 5.264,49 euro (per un anno);
  • 264,49 * 3 = 15.793,47 euro (per l’intera laurea triennale).

L’agevolazione è sostanziosa se si pensa che, in base alle regole ordinarie, un soggetto – ad esempio – con reddito pari a 40.000 euro, avrebbe pagato 13.200 euro per un anno e 39.600 euro per l’intera laurea triennale.

Riscatto laurea 2020: caso particolare

Nel caso in cui il corso di studi si collochi sia nel sistema retributivo che nel sistema contributivo della futura pensione, l’onere di riscatto sarà quantificato utilizzando le seguenti due modalità:

  • per i periodi che si collochino nel sistema retributivo, si utilizzerà il metodo della “riserva matematica”, ai sensi dell’art. 2, co. 4 del D.Lgs n. 184/1997;
  • per i periodi che si collochino nel sistema di contributivo, il soggetto potrà richiedere che l’onere sia quantificato in base a uno dei criteri di seguito indicati:
  • retribuzione assoggettata a contribuzione nei dodici mesi meno remoti rispetto alla data della domanda e aliquota contributiva di finanziamento vigente nel regime ove il riscatto opera alla data di presentazione della domanda, ai sensi dell’art. 2, co. 5 del D.Lgs. n. 184/1997;
  • livello minimo imponibile annuo di cui all’art. 1, co. 3, della L. n. 233/1990, moltiplicato per l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche dell’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti.

 

Daniele Bonaddio

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