L’inserimento viene effettuato all’articolo 20 del suddetto decreto il quale prevede in via sperimentale, e per il triennio 2019-2021, che gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla gestione separata, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione, hanno facoltà di riscattare, in tutto o in parte, i periodi antecedenti alla data di entrata in vigore del citato decreto compresi tra la data del primo e quello dell’ultimo contributo comunque accreditato nelle suddette forme assicurative. La misura massima di tali periodi è di cinque anni anche non continuativi.
Un emendamento inserito nel Decretone ha modificato uno dei principali requisiti richiesti inizialmente: ovvero il riscatto riservato agli under 45. Le cose sono ora cambiate e il tetto dei 45 anni sembra essere saltato.
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Il comma 6 in particolare del citato articolo 20, integra l’articolo 2 del D.lgs 184 del 30 aprile 1997 sui riscatti della laurea con l’inserimento del comma 5-quater.
Viene in particolare prevista una nuova modalità di riscatto degli studi universitari, tuttavia valida solo per arrivare prima alla pensione, non incidendo sulla misura dell’assegno.
La modifica non modifica le forme di riscatto tradizionali, e ha costi inferiori dell’opzione ordinaria.
Le forme di riscatto tradizionali non vengono eliminate, ma si aggiunge una possibilità in più conveniente.
Speciale Legge di bilancio 2019
Riscatto laurea agevolato 2019: novità requisiti di accesso
Per accedere alla nuova opzione per il riscatto degli anni universitari, era dapprima stato inserito un requisito anagrafico: meno di 45 anni di età (quindi tutti i nati dopo il 1974 che nel 1995 frequentavano ancora l’università).
Questo requisito è stato cancellato da un emendamento inserito nel Decreto Pensione e Reddito di cittadinanza, al vaglio del Parlamento e in attesa della conversione in legge entro fine marzo. Il cambio di rotta è stato proposto dalla Lega, nell’esame del provvedimento in Commissione lavoro della Camera,
Il secondo requisito prevede che il riscatto agevolato, è previsto solo per i periodi da valutare con il sistema contributivo. E resta l’obbligo di non aver versato contributi prima del 1996.
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Gli anni riscattabili (laurea, dottorato di ricerca privo di contribuzione ecc.), si dovranno collocare in periodi che per l’assicurato siano di competenza del metodo contributivo.
Chi vuole riscattare un periodo anteriore al 1996 che sia, nella propria posizione assicurativa, di competenza del metodo di calcolo retributivo, non potrà riscattare con il nuovo metodo.
Riscatto laurea agevolato 2019: quanto costa riscattare
Nel calcolo del riscatto, si conteggiano gli anni di durata legale del corso di laurea, anche se per arrivare alla stessa vengono impiegati più anni (non valgono quindi gli anni fuori corso).
Il costo del riscatto agevolato è calcolato moltiplicando l’aliquota Ivs vigente (33%) per il reddito minimo della Gestione Inps di artigiani e commercianti, pari a 15.710 euro nel 2018, con una spesa di 5.185 euro circa per ogni anno da riscattare.
Si può affermare che l’importo varia tra i 15mila euro per una laurea breve e i 25mila per un corso di laurea completo.
Questo metodo è sicuramente meno costoso di quello tradizionale per i periodi contributivi, che prende invece come riferimento non una base forfettaria, ma l’ultima retribuzione imponibile del lavoratore prima della richiesta per applicare il 33%.
Un lavoratore in regime contributivo, che guadagna circa 40.000 euro lordi con il metodo ordinario pagherebbe poco più di 13mila euro l’anno, con il nuovo metodo pagherà poco più di 5mila euro l’anno, il
risparmio con il suddetto metodo cresce all’aumentare del reddito.
Riscatto laurea agevolato 2019: simulazione su sito Inps
Considerato per certo che è sicuramente sempre più conveniente riscattare gli anni una volta terminati gli studi, si segnala sul sito dell’Inps la possibilità di simulare, e dunque valutare se conviene riscattare o meno i titoli. Nello specifico accedendo con le proprie credenziali, si può calcolare con una simulazione quanto costerebbe l’operazione con le regole vigenti, secondo il reddito e l’età anagrafica.
L’Inps ha inoltre dato il via di fatto alle domande, pubblicando una circolare con la descrizione delle modalità di richiesta riscatto agevolato.
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A fine anno e in extremis è stato dato il via libera definitivo da parte della Camera dei Deputati alla Legge di bilancio 2019. Questo nuovissimo ebook esamina le novità introdotte dalla Legge n. 145 del 30 dicembre 2018, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2018 ed entrata in vigore il 1° gennaio 2019. Il testo della legge risulta molto articolato, si va dal “saldo e stralcio” delle cartelle per i contribuenti in difficoltà, al taglio dei benefici fiscali per le imprese, al sostegno per investimenti e all’occupazione. Sono previste misure per le famiglie e per le pensioni. Prevista la cosiddetta “Flat Tax” al 15% per i contribuenti con ricavi o corrispettivi fino a 65.000 euro già dal 2019 e del 20% fino al 100.000, ma a partire dal 2020. Molte misure attendono tuttavia i necessari provvedimenti attuativi.Per il “pacchetto casa”, accanto alle ormai “tradizionali” detrazioni per gli interventi di recupero edilizio e risparmio energetico, si segnalano la proroga dell’agevolazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e del bonus verde. Viene introdotta una nuova imposta sostitutiva su lezioni private e ripetizioni e viene introdotta una imposta sui servizi digitali che sostituisce la web tax prevista dalla Legge di bilancio del 2018. Viene potenziato lo sport bonus, e vengono abrogate sia l’Ace (Aiuto alla crescita Economica) e l’Iri. Viene istituito il Fondo per il reddito di cittadinanza e il Fondo per la revisione del sistema pensionistico.
Giuseppe Moschella | 2019 Maggioli Editore
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