Contratto Dipendenti pubblici, firmato il rinnovo: tutti gli aumenti di stipendio

L’ok definitivo il 9 maggio 2022. Arretrati in arrivo

Paolo Ballanti 10/05/22
Dopo l’intesa di fine dicembre tra Aran e le sigle sindacali è finalmente arrivato il rinnovo del contratto dipendenti pubblici per il triennio 2019-21. Il testo è stato definitivamente firmato il 9 maggio 2022.

Per il rinnovo del Contratto statali 2019-21, dei dipendenti pubblici del comparto Funzioni centrali, sono andate a buon fine, e la bozza presentata da Aran nei mesi scorsi è stata approvata.

L’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), in qualità di soggetto che rappresenta la PA nei suoi rapporti con i sindacati, aveva sviluppato una bozza di rinnovo del CCNL 2016 – 2018. Poi le trattative, prolungatesi a lungo, a seguito delle quali era stata firmata a dicembre 2021 l’accordo. Poi l’attesa per il parere della Corte di conti. E infine la firma ufficiale, che darà il via libera agli aumenti e al pagamento di tutti gli arretrati spettanti. 

Un testo di 106 pagine che, in sostanza, prevede (come spiegano i sindacati) un aumento medio salariale per il rinnovo del contratto dei ministeri di 117 euro lordi per la fascia degli assistenti amministrativi (ex area B3). Al netto, da gennaio si tratta di un aumento di 90 euro mensili.

“E’ stata una trattativa difficile” secondo Massimo Battaglia, segretario generale di Unsa-Confsal, “ma il risultato è positivo. L’aumento, superiore al 4%, arriva in un momento delicato per l’economia, con la fiammata inflazionistica. Darà un sostegno ai redditi dei dipendenti delle Funzioni centrali. Ora ci sarà da lavorare molto sulla contrattazione di secondo livello”.

“La firma definitiva all’Aran del nuovo contratto per il comparto funzioni centrali, apripista per tutti gli altri, è il giusto coronamento di un percorso virtuoso avviato il 10 marzo 2021, con il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato con i sindacati a Palazzo Chigi”, ha affermato in una nota il ministro Renato Brunetta. “Un traguardo importante che mi rende orgoglioso, innanzitutto per il suo alto valore simbolico: riconosce al capitale umano pubblico la centralità che gli spetta e che ha largamente dimostrato durante i mesi più drammatici della pandemia, garantendo la tenuta dei servizi e della comunità.”

Vediamo in dettaglio gli aumenti tabellari e cosa cambia.

Smart working PA, le linee guida: regole, permessi, disconnessione

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: i settori

Il CCNL del Comparto delle Funzioni Centrali nel triennio 2019/2021 si riferisce al personale non dirigente dipendente di:

  • Ministeri,
  • Agenzie fiscali (es. Agenzia delle entrate e Agenzia delle dogane)
  • enti pubblici non economici (es. Inps)
  • CNEL
  • ENAC, ANSFISA, ANSV
  • AGID.

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: durata

Come scritto nell’accordo sul Ccnl, il contratto si riferisce al periodo 1° gennaio 2019 – 31 dicembre 2021, sia per la parte giuridica che per la parte economica.

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: la retribuzione

Il contratto firmato precisa che lo stipendio dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, secondo questo nuovo Ccnl nazionale, si compone di queste voci:

PER OPERATORI, ASSISTENTI E FUNZIONARI:

  • stipendio tabellare corrispondente all’area di inquadramento;
  • differenziale stipendiale, secondo la nuova disciplina di cui agli artt. 14 (Progressione
    economica all’interno dell’area) e 52 (Trattamento economico nell’ambito del nuovo
    sistema di classificazione professionale) a cui si applicano i medesimi effetti previsti
    all’art. 48 (Effetti dei nuovi stipendi);
  • retribuzione individuale di anzianità;
  • compensi per lavoro straordinario;
  • trattamenti economici correlati alla performance organizzativa e individuale;
  • altri compensi e indennità previsti in base al CCNL;
  • altri compensi e indennità spettanti in base a specifiche disposizioni di legge.

PER IL PERSONALE AREA EP:

  • stipendio tabellare;
  • retribuzione individuale di anzianità;
  • retribuzione di posizione;
  • retribuzione di risultato;
  • incentivi alla mobilità territoriale;
  • altri compensi spettanti in base a specifiche disposizioni di legge.

Nuovo contratto statali: aumenti di stipendio

Gli aumenti tabellari per ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici sono compresi tra 63 euro lordi mensili (per un dipendente di prima Area fascia F1) e 117 euro (per un ispettore generale).

Per citare alcuni esempi:

  • per il Cnel gli incrementi di stipendio sono di 106 euro (dipendente area C livello 5),
  • per l’Enac arrivano fino a 151,80 euro lordi mensili (per un professional PII 4 super).
  • per l’Agid, l’Agenzia per il digitale, la quota di aumento arriva a 194,46 euro (per un professional F9).

Gli stipendi tabellari del contratto nazionale sono incrementati degli importi mensili lordi, per 13 mensilità. Gli aumenti sono indicati nella indicati nella tabella A e tabella B, allegate al testo di accordo.

In generale possiamo dire che in termini di aumento di stipendio lordo si avranno:

  • per i funzionari 2.250 euro lordi annui;
  • per gli assistenti 1.250 euro lordi annui;
  • per gli operatori 800 euro lordi annui.

Ogni dipendente potrà avere nella sua carriera al massimo 5 scatti (se funzionario o assistente) e 2 se operatore.

In particolare, in base all’ente e al livello, si avranno in media questi aumenti mensili (da sommare su 13 mensilità):

  • aumento di 63 euro lordi mensili (prima fascia area F1) per Ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali e CNEL,
  • aumento di 117 euro lordi mensili per un Ispettore generali per Ministeri, enti pubblici non economici, agenzie fiscali,

aumento stipendio statali

aumento stataliLe cifre degli aumenti per categoria, area ed ente si possono riassumere nelle tabelle sottostanti:

Rinnovo contratto statali: aumenti stipendio Ministeri

Questi gli aumenti della retribuzione nei Ministeri:

aumenti ministeri
Incrementi mensili della retribuzione tabellare – Ministeri

Rinnovo contratto statali: aumenti stipendio Agenzie fiscali

Per quanto riguarda le agenzie fiscali come l’Agenzia delle entrate e quella delle Dogane e Monopoli, sono previsti i seguenti aumenti tabellari:

aumenti agenzie fiscali
Incrementi mensili della retribuzione tabellare – Agenzie Fiscali

Rinnovo contratto statali: aumenti Enti non economici

Per quanto riguarda invece gli Enti pubblici non economici (vedi Inps) sono previsti i seguenti aumenti di retribuzione per livello:

aumenti enti pubblici non economici
Incrementi mensili della retribuzione tabellare – Enti pubblici non economici

Rinnovo contratto statali: aumenti stipendio CNEL

Anche il personale del CNEL (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) avrà i suoi aumenti di stipendio, sulla base del nuovo accordo di CCNL nazionale dipendenti pubblici. In particolare:

aumenti CNEL
Incrementi mensili della retribuzione tabellare – CNEL

Rinnovo contratto statali: aumenti ENAC, ANFISA, ANSV

In questo caso sono previsti i seguenti aumenti tabellari, corrisposti sempre per 13 mensilità:

aumenti enac, ansfisa, ansv
Incrementi mensili della retribuzione tabellare – ENAC, ANSFISA, ANSV

Rinnovo contratto statali: aumenti stipendio AGID

Il personale di AGID (l’Agenzia per l’Italia digitale) avrà invece questi aumenti tabellari:

aumenti AGID
Incrementi mensili della retribuzione tabellare AGID

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: elemento perequativo

Sempre in tema di retribuzione, la bozza di CCNL prevede, a decorrere dal primo giorno del secondo mese successivo la sottoscrizione del contratto, la soppressione dell’elemento perequativo una tantum, destinato ad essere conglobato nello stipendio tabellare.

Di conseguenza, per un dipendente in livello II F4 comparto “Ministeri” alla retribuzione annua tabellare (esclusa la tredicesima) a decorrere dal 1° gennaio 2021 pari ad euro 22.490,16 lordi, si aggiungerà l’elemento perequativo di 274,08 lordi portando così l’ammontare complessivo ad euro 22.764,24.

Speciale Lavoro: tutte le novità

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: classificazione personale

Il nuovo CCNL Funzioni centrali prevede una divisione del personale in quattro aree:

  • Area degli operatori;
  • Area degli assistenti;
  • Area dei funzionari;
  • Area delle elevate professionalità (EP).

Proprio con riguardo alla nuova Area EP la bozza di contratto non quantifica alcun trattamento economico, dal momento che lo stesso è ancora oggetto di confronto con i sindacati.

Tredicesima 2021 statali e privati: quando arriva e come si calcola

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: Smart working

Il Contratto collettivo Funzioni centrali dedica grande attenzione a quello che sarà il lavoro da casa (a distanza) dei dipendenti. In particolare al TITOLO V del CCNL sono previsti due tipi di lavoro agile: lo smart working e il lavoro da remoto. 

  • lo smart working è visto come il più noto lavoro per obiettivi e con grande flessibilità, svolto in parte nei locali di lavoro e in parte fuori da essi, senza postazione fissa e svolto entro i limiti dell’attività di lavoro quotidiana prevista, con diritto alla disconnessione dalle 22 alle 6 del mattino seguente;
  • il lavoro da remoto, con cui il dipendente è vincolato agli stessi orari d’ufficio. il lavoratore in questo caso avrà diritto a permessi e buoni pasto.

Si prevede in particolare che l’adesione al lavoro agile “ha natura consensuale e volontaria ed è consentito a tutti i lavoratori” previo accordo individuale stipulato per iscritto.

La prestazione svolta a distanza può essere articolata in tre fasce temporali:

  • Fascia di operatività, in cui il “lavoratore per finalità di coordinamento con altri componenti dell’organizzazione, per ricevere indicazioni e direttive circa l’esecuzione del lavoro o, comunque, per esigenze organizzative, di funzionalità e di efficacia nell’erogazione dei servizi, è nelle condizioni di essere operativo e, pertanto, di iniziare entro un brevissimo lasso di tempo i compiti e le attività richiesti”;
  • Fascia di contattabilità, comprensiva della fascia di operatività sopra descritta e comunque non superiore all’orario medio giornaliero di lavoro, in cui il dipendente “è contattabile sia telefonicamente che via mail o altre modalità similari”;
  • Fascia di inoperabilità, in cui il lavoratore “non può erogare alcuna prestazione lavorativa”.

Rinnovo contratto dipendenti pubblici: lavoro da remoto

Un’altra modalità di svolgimento della prestazione contemplata dal CCNL è il lavoro da remoto, reso con “vincolo di tempo e nel rispetto dei conseguenti obblighi di presenza derivanti dalle disposizioni in materia di orario di lavoro, attraverso una modificazione del luogo di adempimento della prestazione lavorativa” idoneo e diverso dall’ufficio al quale il dipendente è assegnato.

Il lavoro da remoto “realizzabile con l’ausilio di dispositivi tecnologici” può essere svolto nelle forme del telelavoro domiciliare (in cui la prestazione avviene nel domicilio del dipendente) ovvero con “altre forme di lavoro a distanza, come il coworking o il lavoro decentrato da centri satellite”.

L’amministrazione, una volta concordato con il lavoratore il luogo di svolgimento dell’attività, è tenuta alla verifica della sua idoneità, anche ai fini della valutazione del rischio di infortuni, tanto nella fase di avvio quanto successivamente con frequenza almeno semestrale.

>>> Scarica qui la bozza di CCNL Comparto Funzioni centrali 2019-21

Contratto Dipendenti pubblici: pagamento arretrati

Oltre agli aumenti, ad arricchire le tasche dei dipendenti pubblici con il nuovo Contratto del Compaerto funzioni centrali, arrivano anche gli arretrati, che possono arrivare anche a 2 mila euro. Dovrebbero essere pagati tra maggio e giugno 2022.

Paolo Ballanti

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento