Riforma pensioni: la pensione anticipata penalizza le donne e i nati nel ‘52

Redazione 24/11/16
Nel 2017 ci saranno tante novità, tra le più attese c’è la riforma delle pensioni, nello specifico la pensione anticipata che probabilmente potrebbe penalizzare le donne e i nati nel 1952.

Infatti, la Legge Fornero permetteva di andare in pensione a 64 anni e si pensava restasse valida anche a partire dal 2017, ma da una recente circolare (n. 196/2016 ) dell’Inps sembra che qualcosa sia cambiato.

Per saperne di più RIFORMA PENSIONI: COSA CAMBIA

Legge Fornero, chi può usufruire della pensione anticipata?

Con la Legge Fornero le dipendenti del settore privato con un’età pari a 60 anni e 20 anni di contribuzione al 31 dicembre 2012, avrebbero potuto usufruire della pensione anticipata al compimento del 64° anno di età.

Stessa cosa per i dipendenti con 60 anni di età e 35 anni di contribuzione al 31 dicembre 2012. L’età di 64 anni è stata poi adeguata al cambiamento della speranza di vita ed oggi è pari a 64 anni e 7 mesi.

Quindi, possono accedere alla pensione anticipata tra il 2016 e il 2017, i lavoratori del settore privato che sono nati nel 1952 che abbiamo maturato 20 di contribuzione (per le donne) e 35 anni di contribuzione (per gli uomini) al 31 dicembre 2012.

Le condizioni del lavoratore subordinato

Sempre la Legge Fornero prevedeva che per andare in pensione a 64 anni (e 7 mesi) i lavoratori avrebbero dovuto essere dei dipendenti privati alla data di entrata in vigore della legge: il 28 dicembre 2011.

Il 26 ottobre scorso, con una nota del Ministero del lavoro, precisamente la n. 13672, si è stabilito che i beneficiari della pensione anticipata sono anche coloro che alla data di entrata in vigore della riforma “prestavano attività di lavoro autonomo, svolgevano attività di lavoro presso una pubblica amministrazione o erano privi di occupazione“.

Quale penalizzazione per i nati nel 1952

Con la circolare n. 196/2016 dell’Inps viene specificato che l’anzianità contributiva deve essere maturata esclusivamente nel settore privato, quindi i lavoratori nati nel 1952 non potranno contare nel calcolo della contribuzione:

  • i periodi di versamenti volontari;
  • la maternità al di fuori del rapporto di lavoro;
  • periodi figurativi maturati durante il servizio militare;
  • i riscatti per conseguimento di titoli di studio.

La Cgil dichiara che a pagare saranno le donne

Inca Morena Piccinini, presidente del patronato Cgil, ha sottolineato che saranno penalizzate soprattutto le donne.

I limiti imposti dalla nuova circolare dell’Inps inerente il calcolo degli anni di contribuzione portano a disparità che gravano soprattutto sulle lavoratrici.

Per maggiori approfondimenti si consiglia SPECIALE RIFORMA PENSIONI: COSA CAMBIERÀ E PER CHI

 

Redazione

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