Il vertice si terrà martedì 14 giugno e sono stati convocati dal Ministero del Lavoro i segretari delle 3 principali sigle sindacali CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. I portavoce dell’Esecutivo saranno, invece, il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini.
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L’incontro di martedì prossimo segue il vertice che si è tenuto lo scorso 24 maggio che in sostanza ha suddiviso gli argomenti sul tavolo dei lavori: da un lato rimane da affrontare la questione delle pensioni, dall’altro quella del lavoro.
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RIFORMA PENSIONI E FLESSIBILITÀ IN USCITA: QUALI INTERVENTI?
Dal punto di vista della riforma previdenziale, il focus del dibattito si concentra appunto sulla revisione del sistema pensionistico, con la previsione di nuovi interventi atti a rendere più flessibile il meccanismo di uscita dal mondo del lavoro fissato dalla Legge Fornero del 2011.
La nuova Riforma Pensioni, infatti, come più volte ribadito dai tecnici del Governo, sarà inserita nella prossima legge di Stabilità. Il Ministro Poletti è tornato a ribadire quali sono le principali proposte di riforma al vaglio dei tecnici: “Stiamo lavorando a costruire una cosa complessa, che risponda a 2 parametri: deve essere economicamente sostenibile e socialmente equa”.
PENSIONE ANTICIPATA: nuovo APE
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La principale novità riguarda il nuovo sistema che consente di anticipare la pensione, il cosiddetto APE (anticipo pensionistico) pensato appunto per consentire di ritirarsi dal lavoro fino a 3 anni prima della pensione di vecchiaia, ossia a 63 anni e 7 mesi.
Il lavoratore interessato, optando per l’anticipo pensionistico, percepirà un trattamento che dovrà restituire successivamente con la pensione.
Il meccanismo dell’APE verrà finanziato dalle banche, appositamente coperte dal rischio, mediante un’assicurazione; non è infatti previsto alcun intervento di tipo pubblico.
PENSIONE ANTICIPATA: nuove PENALIZZAZIONI
Al centro del dibattito sul nuovo meccanismo che consente di anticipare la pensione rimane però la previsione di correlate penalizzazioni sui rispettivi assegni previdenziali, decurtazioni che dovrebbero aggirarsi (secondo le ultime notizie) intorno al 2% per ogni anno di anticipo.
Al tavolo dei lavori c’è poi anche l’idea di introdurre un apposito meccanismo che permetta di ridurre l’importo del prestito pensionistico riscattando periodi versati alla previdenza complementare.
Riguardo, infine, ai disoccupati si stanno attualmente discutendo diverse disposizioni in quanto anche questa categoria dovrebbe godere di un trattamento fino alla pensione, a carico però dello Stato.
OPZIONE DONNA: QUALI NOVITÀ
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Il Governo è, infine, al lavoro su altri nodi ancora da sciogliere, tra cui:
– l’Opzione Donna (ossia la pensione anticipata per le lavoratrici all’età di 58 anni),
– la questione esodati (Approfondisci con Ottava Salvaguardia in arrivo? Ecco quando e per chi),
– i lavoratori che svolgono mansioni usuranti (Approfondisci con Pensione Anticipata: lavori usuranti e lavoro notturno. Quali requisiti richiesti?),
– i lavoratori precoci,
– la problematica della flessibilità contributiva.
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