Damiano si è inoltre espresso favorevolmente anche per un’eventuale ottava salvaguardia esodati, a patto però, ha sottolineato, “la flessibilità non risolva il problema”. Secondo quanto stimato dai dati diffusi dall’INPS rimarrebbero, infatti, ancora esclusi 20mila soggetti.
Tra le priorità del Governo per il 2016 evidenziate dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si posiziona in cima alla lista la riforma della Pubblica Amministrazione, seguita da quella costituzionale e dalla mozione di sfiducia del prossimo 19 gennaio.
RIFORMA PENSIONI: QUALI PROPOSTE?
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Pensione anticipata
“Non vorremmo che il premier dimenticasse di aver promesso che nel 2016 si sarebbe affrontato il tema della flessibilità delle pensioni”, sono state le parole utilizzate da Damiano. In merito alla proposta avanzata da quest’ultimo sulla riforma delle pensioni è in discussione in Commissione uno specifico testo che prevede la pensione anticipata a 62 anni e 7 mesi, ossia 4 anni di anticipo rispetto all’attuale età pensionabile che è di 66 anni e 7 mesi, oltre a 35 anni di contributi, dietro una penalizzazione dell’assegno che si fissa intorno al 2% per ogni anno di anticipo,potendo al massimo raggiungere l’8%.
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Stando a quanto dichiarato da Cesare Damiano il costo relativo ad una simile proposta si aggirerebbe, con riferimento ai primi 4 anni, intorno agli 8 miliardi di euro. “Per i successivi 19 per arrivare alla speranza di vita media di 85 anni – ha spiegato il presidente della Commissione Lavoro – avremo solo risparmi. Siamo pronti a dimostrare che il provvedimento complessivamente è a costo zero”.
La riforma, ha proseguito Damiano, dà ai lavoratori l’opportunità di poter scegliere. Infatti, i soggetti che svolgono un’occupazione soddisfacente e non faticosa avranno la possibilità di continuare a lavorare fino al raggiungimento del normale requisito di pensionamento. Quelli che, invece, svolgono lavori particolarmente usuranti o poco appaganti, accettando di ricevere una decurtazione sull’assegno, potranno uscire prima dal mondo del lavoro.
Attraverso questa proposta di riforma delle pensioni, inoltre, secondo Damiano, si viene a creare una sorta di uscita di sicurezza per i soggetti che perdono il proprio impiego avendo superato i 60 anni di età. “Se Renzi vuole fare una politica di occupazione per i giovani non può avere aziende di quasi settantenni con i giovani esclusi dal lavoro”, ha chiosato Damiano, il quale ha ribadito come quella delle pensioni sia “una riforma per l’occupazione”.
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Proposta INPS
Tra le proposte sul tavolo in materia di riforma pensioni si inserisce anche quella avanzata del presidente dell’INPS, Tito Boeri, il quale prospetta la possibilità di uscita a 63 anni con la previsione di un meccanismo di decurtazione riguardante, però, soltanto le quote retributive, e con un taglio che al massimo arriva al 9,4%.
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