I prossimi incontri partiranno a fine agosto per arrivare a chiudere il negoziato entro fine settembre: si parte il 30 agosto con un incontro sui giovani, proseguendo nei giorni successivi sulle politiche attive, ammortizzatori, garanzia giovani, rappresentanza dei sindacati e delle imprese e della nuova governance INPS, e poi la rivalutazione delle pensioni.
Pensione di garanzia per i giovani
Per i giovani nei giorni scorsi si è parlato di attivare una pensione minima di garanzia: pensione minima di 650 euro per i giovani con 20 anni di contributi. Il trattamento di garanzia sarebbe destinato ai giovani e a tutti coloro che sono stati assunti dal 1° gennaio 1996, in particolare se con carriere discontinue, che quindi non beneficiano delle integrazioni al minimo previste dal sistema retributivo.
Sconti contributivi per le donne
Tra i temi caldi sul tavolo di confronto tra Governo e sindacati c’è anche la situazione previdenziale delle donne. Si ipotizza per loro uno sconto di tre anni, ovvero potrebbero accedere all’Ape sociale nelle categorie di disoccupati, caregiver o lavoratori con handicap con 27 anni di contributi, e all’indennità per chi svolge lavori gravosi con 33 anni di contribuzione.
Ape sociale anche per disoccupati dopo contratto a termine
Durante l’incontro i sindacati hanno chiesto di inserire tra i beneficiari dell’Ape social anche i disoccupati dopo un contratto a termine o che non hanno diritto agli ammortizzatori sociali. La modifica è stata condivisa dal Governo ed era già presente nel decreto attuativo, ma era stata respinta dal Consiglio di Stato che aveva chiesto una legge ad hoc.
Innalzamento dell’età pensionabile
Sul tavolo di confronto legato alle Pensioni resta anche l’innalzamento dell’età pensionabile legato alle aspettative di vita, che dal 2019 salirebbe a 67 anni.
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