La Camera ha approvato la Riforma Pensioni (SCARICA QUI IL TESTO). Tra i punti di novità più rilevanti ricordiamo:
– l’ampliamento dell’Opzione Donna;
– l’estensione della platea per l’ottava salvaguardia esodati;
– il cumulo contributi gratuito anche per le casse previdenziali dei professionisti.
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Riforma Pensioni: tutte le novità previste in Legge di Stabilità 2017
La tanto attesa Riforma Pensioni ha incassato, lunedì 28 novembre, il voto favorevole dalla commissione della Camera. Di seguito riportiamo le principali novità del testo.
Pensione anticipata, APE
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Il cosiddetto APE, l’anticipo pensionistico, è sostanzialmente rimasto invariato se non per alcune lievi modifiche tra cui la compatibilità, entro specifici paletti, dell’APE social con i redditi da lavoro autonomo e l’immissione di una clausola che ammette una relazione da parte del Governo volta a segnalare tutti gli elementi per eventualmente prorogare anche dopo il 2018 questa tipologia di pensione anticipata.
L’APE, come detto, rimane immutato ed è rivolto ai lavoratori che hanno almeno 63 anni. Tale anticipo pensionistico viene erogato dall’INPS, però viene finanziato dalle banche; è poi da restituire ratealmente nell’arco di 20 anni dal momento in cui si maturano i requisiti per l’assegno previdenziale vero e proprio.
Va precisato, però, che in caso di ristrutturazioni aziendali, tale trattamento viene direttamente finanziato dall’impresa, mentre per quanto riguarda i disoccupati di lunga durata, i lavoratori che prestano assistenza ad un parente disabile, i lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno il 74%, o ancora per chi svolge mansioni usuranti, tale trattamento (il cosiddetto Ape social) rimane invece a carico dello Stato.
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Come anticipato sopra, proprio sull’APE social, è stata introdotta una modifica per cui è stato previsto un abbassamento della compatibilità dell’APE con un reddito da lavoro autonomo fino a 4mila 800 euro annui, mentre originariamente era prevista la compatibilità fino a 8mila euro annui (ossia la soglia per il lavoro dipendente).
Ulteriore modifica è stata, poi, introdotta sia per quanto riguarda l’APE sia per quanto riguarda la RITA (la rendita integrativa temporanea anticipata delle forme di previdenza complementare), per le quali, entro il 10 settembre 2018, il Governo ha possibilità di inviare una relazione che, tenendo conto dei risultati della sperimentazione, possa far sì che siano fatte nuove proposte per un’eventuale proroga al 2018.
Opzione Donna
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Tra le novità della Riforma spicca l’estensione della pensione anticipata alle lavoratrici nate nell’ultimo trimestre del 1958, questo però a patto che le stesse abbiano maturato i 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015.
In pratica, ciò comporta che per andare in pensione con l’Opzione Donna il requisito che serve è il seguente: 57 anni di età (per le lavoratrici dipendenti) o 58 anni (per le autonome) e 35 anni di contributi maturati entro data 31 dicembre 2015.
Tuttavia per accedere al trattamento pensionistico, al di là della maturazione del requisito, si deve valutare anche l’adeguamento alla speranza di vita, che ad oggi è pari a 6 mesi. Per quanto riguarda, dunque, le lavoratrici che sono nate nell’ultimo trimestre del 1958, l’Opzione Donna è esercitabile sino al 31 luglio 2016, dopo di che, tenendo in considerazione le finestre mobili, è bene sapere che la pensione, per le dipendenti, arriverà dopo 12 mesi mentre per le autonome dopo 18.
Ad esempio, se una lavoratrice dipendente è nata in dicembre del 1958, matura il diritto alla pensione (ovviamente se al 31 dicembre 2015 ha 35 anni di contributi versati) a partire dal luglio 2016; mentre la decorrenza della pensione sarà dal 1° agosto 2017.
Ottava salvaguardia esodati
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La platea degli esodati inclusi nell’ottava manovra di salvaguardia aumenta e passa dai precedenti 27mila 700 agli attuali 30mila 700. In particolare, salgono da 8mila a 11mila i lavoratori in mobilità entro il 31 dicembre 2011, per via dello slittamento della data del termine dell’attività lavorativa al dicembre 2014, anziché, come era prima, al dicembre 2012.
Cumulo contributi per i professionisti
Tra gli aventi diritto al nuovo cumulo gratuito dei contributi, con la Riforma Pensioni approvata lunedì, sono stati ammessi anche i professionisti iscritti agli ordini. Il cumulo dei contributi consente di poter raggiungere sì la pensione di vecchiaia, ma anche quella di anzianità, grazie alla somma dei periodi di versamenti presso differenti gestioni previdenziali, con un computo pro quota sulla base delle disposizioni di ogni singola gestione.
Pensioni: cosa cambia ancora?
Inoltre, per quanto concerne il rifinanziamento delle pensioni anticipate dei giornalisti di imprese editoriali in crisi e per le pensioni di inabilità riguardanti alcune patologie, sono state previste alcune nuove norme. Quelle invece attinenti l’ampliamento della cosiddetta no tax area pensionati, del potenziamento della quattordicesima e della pensione anticipata per lavori usuranti e precoci restano uguali.
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