Un’indignazione colta immediatamente da Matteo Salvini, promotore con la Lega Nord del referendum che ieri la Consulta ha dichiarato inammissibile, ieri presente su tutti i talk show a gridare il proprio risentimento per la decisione dei giudici costituzionali.
Ora, però, ogni possibilità di abrogazione totale della riforma pensioni 2012 è ufficialmente alle spalle: in attesa delle motivazioni, che comunque non cambieranno la sostanza, ci si sta già interrogando su quali correttivi possano essere introdotti per ammorbidire le regole ferree della legge in vigore, soprattutto in base all’età pensionistica minima per accedere alla prestazione Inps.
Lo stesso ex ministro Fornero, intervistata in diverse trasmissioni radiofoniche e da giornali, non ha chiuso la porta a miglioramenti della sua stessa legge, oggi che i danni causati sono innegabili, in primis all’esercito di esodati.
E proprio le ultime stime parlando di quasi 50mila esodati, senza stipendio né pensione, che ancora attendono di vedersi riconosciuto il diritto all’assegno previdenziale, dopo una vita di sacrifici e contributi regolarmente versati.
Le procedure per le salvaguardie, infatti, proseguono a rilento e decine di migliaia di coinvolti nella riforma attendono ancora il salvagente del governo, che pare essersi dimenticato di questa frangia di cittadini.
Pensione in anticipo
Intanto, la stessa Fornero ha dichiarato percorribile la strada illustrata da alcuni analisti, quella del prestito pensionistico. Una sorta di uscita anticipata dal lavoro, prossima ai vecchi requisiti minimi, che preveda, comunque, un prelievo sull’ammontare della quota versata al lavoratore, in modo che le finanze dell’Inps non ne risentano troppo.
Prerogativa della legge in vigore, infatti, è quella di ridurre all’osso la spesa pensionistica, motivazione alla base del’innalzamento dell’età pensionabile, così come l’incremento dovuto alla speranza di vita, che sposta ulteriormente l’asticella del primo assegno di pensione.
Penalizzazione sospesa. Nel frattempo, l’Inps ha confermato il cambio di rotta sui giovani pensionamenti, che potrebbe portare alle modifiche alla legge Fornero. Per il momento, è stato sospeso in via cautelativa l’applicazione delle riduzioni per coloro che non abbiano raggiunto i 62 anni di età. La decisione dell’istituto guidato da Tito Boeri arriva in attesa della piena realizzazione delle novità inserite in legge di stabilità 2015, ma non è escluso che, a questo punto, si stiano attendendo le mosse della maggioranza di governo.
Vai al testo della legge di stabilità 2015
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