Continua a ritmo serrato il dibattito intorno al welfare, dal giorno delle elezioni europee che hanno visto trionfare il partito democratico e il premier Matteo Renzi. Se, fino alle urne, il tema dei pensionati era rimasto un po’ ai margini dell’azione di governo, ora sembra finalmente che i ministri dell’Economia e del Lavoro intendano ragionare sullo stato sociale in Italia, in particolare per i meno giovani.
Prima delle elezioni, infatti, c’era stato il bonus 80 euro, con le riduzioni Irpef connesse, che non hanno riguardato gli iscritti alla gestione Inps, diversamente, invece, da disoccupati, lavoratori in mobilità e cassintegrati, che, a precise condizioni, si vedranno riconoscere la quota dal sostituto d’imposta.
Quindi, si era detto, ogni discorso in fatto di pensioni sarebbe passato al periodo seguente il voto. E, con un mandato così forte arrivato dal responso delle urne, ci si attende che il governo Renzi faccia la sua parte, specialmente per risolvere le emergenze reali.
Mentre il premier si trova in Asia in visita ufficiale, Poletti ha risposto alle dichiarazioni di Padoan sull’età pensionabile. Nei giorni scorsi, infatti, era trapelata l’intenzione, da parte del successore di Fabrizio Saccomanni alla guida del Mef, di innalzare nuovamente l’età pensionabile. Dunque, esattamente l’opposto di ciò che migliaia di lavoratori over 60 si attendono, dopo l’avvento della legge Fornero. Anzi, sarebbe proprio quest’ultima norma a dettare i tempi di ritiro dal lavoro, pur in presenza di qualche modifica all’età del primo assegno pensionistico.
Di contro, ieri è stato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a smentire questa ricostruzione, mettendo in chiaro che, al momento, non è allo studio nessuna modifica dell’età pensionabile. Ciò che il governo sta cercando di mettere in pratica, ha specificato Poletti, è infatti un intervento corposo nella questione esodati. A questo proposito, ci si attende qualche provvedimento di allargamento delle salvaguardie, dopo che, per i primissimi esclusi dal welfare, quelli creati dalla riforma Sacconi, è entrato in vigore il decreto che prolunga l’intervento di sostegno al reddito.
Infine, continua l’attesa dei Quota 96, anche se diminuiscono le loro speranze: ancora, nessuna novità rilevante, mentre i giorni passano e l’ultima campanella dell’anno scolastico è suonata ormai dappertutto. Entro questa settimana, dovrebbe arrivare una risposta alla risoluzione presentata alla Camera sul limbo di docenti e Ata. Se anche questa scadenza verrà disattesa è possibile che la questione arrivi in sede comunitaria.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento