Riforma Madia e Decreti attuativi: ecco il nuovo Licenziamento. Tutte le novità

Redazione 06/02/17
Riforma Madia e Decreti attuativi  (Consulta la PAGINA SPECIALE dedicata alla RIFORMA MADIA). Ecco il nuovo Licenziamento. Dopo le censure della Consulta nella sentenza 251/2016, il Consiglio dei Ministri si riunirà a metà febbraio per riabilitare la cassata riforma della PA.

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Oltre che dei correttivi sulle società partecipate e in merito alla dirigenza sanitaria, sarà stilato un vero e proprio “decalogo” (7 già previsti, 3 che si aggiungono) dei casi in cui un dipendente pubblico rischia il licenziamento disciplinare: ciò alla luce di una vera e propria intesa con le Regioni (e non con un mero parere).

Si fa sul serio, dunque. È lotta aperta ai c.d. furbetti del cartellino, e in generale a tutti i “fannulloni dello Stato”. Vediamo le principali novità.

Riforma Pubblica Amministrazione 2016: quali sono i casi in cui un dipendente pubblico può essere licenziato?

Tra le cause di licenziamento disciplinare figurano: la falsa attestazione della presenza in servizio, lo scarso rendimento, omessa segnalazione di illecito del dipendente assenteista da parte del responsabile gerarchico.

E ancora: le gravi e reiterate violazioni del Codice di Comportamento, come l’accettazione di regali costosi o l’abuso di auto di rappresentanza.

Licenziamento disciplinare: come è irrogata la sanzione?

I tempi massimi di durata della procedura di licenziamento disciplinare dovrebbero essere fissati a 3-4 mesi. Già vigente è il procedimento accelerato (1 mese) per il licenziamento dei “furbetti del cartellino”: questo, tuttavia, sarà esteso a tutti gli illeciti accertati in flagranza.

L’obiettivo di celerità potrà essere raggiunto, secondo quanto ritenuto dal Consiglio dei Ministri, soltanto accentrando la gestione delle sanzioni più gravi in capo ad un unico ufficio.

Direttamente dai contratti, invece, saranno disciplinate le infrazioni per le quali sia prevista una sanzione di minore gravità.

Il nuovo procedimento amministrativo digitale

Alla luce della crescente informatizzazione (nonostante le resistenze che si incontrano un po’ ovunque), i principi e gli istituti giuridici su cui da sempre si regge l’attività amministrativa stanno inesorabilmente cambiando. Il potenziale insito nei nuovi strumenti informatici è talmente incisivo, da mettere in crisi la tradizionale indifferenza ed estraneità del diritto rispetto alla tecnologia. Il nuovo procedimento informatico, rispetto al precedente modello cartaceo, appare più rigido, standardizzato, incanalato in schemi seriali, in definitiva più impersonale. Ciò non deve creare incertezze o ripensamenti. Mentre in passato le burocrazie hanno abusato della rigidità procedurale per negare le libertà individuali, ora, al contrario, i nuovi schematismi tecnologici sono in grado di assolvere, se ben impiegati, ad una funzione diametralmente opposta: realizzare i “diritti digitali” nell’accezione più avanzata, assicurando livelli minimi di garanzia e qualità delle prestazioni in termini di immediatezza, certezza, efficienza, economicità, imparzialità, trasparenza, accessibilità, conoscenza, che si pongono ad esclusivo servizio del cittadino e dei suoi bisogni. In altre parole, deviare dal modello telematico significa, per principio, erogare un servizio peggiore. Gli echi di tale impostazione si trovano anche nella recentissima giurisprudenza costituzionale.Questa pubblicazione, dal taglio pratico, è diretta agli operatori della P.A. impegnati nel passaggio al digitale: segretari, direttori e funzionari appartenenti ad uffici amministrativi e tecnici interessati dalla gestione di un flusso documentale proveniente dall’utenza o da altri enti e verso di essi. Con maggior sforzo esplicativo, si è cercato di limitare al minimo indispensabile il ricorso ai tecnicismi del gergo informatico, cercando di estendere la spiegazione agli obiettivi e ai risultati da ottenere in termini di ricadute positive sull’attività amministrativa. Anche per questo e per evitare appesantimenti, le definizioni dei più diffusi termini propri del linguaggio dell’ICT e della società dell’informazione sono contenute in un glossario a parte.Gli aspetti sopra descritti sono stati ricostruiti mediante l’analisi degli impatti della telematica sugli istituti classici del procedimento e sui tradizionali apparati organizzativi, ma ampio spazio è stato concesso anche alla costruzione di modelli operativi e organizzativi, per fornire un “libretto di istruzioni” fatto di strumenti pratici ed orientativi di pronta applicabilità nella casistica concreta. Le parti descrittive, infatti, sono spesso intervallate da schemi, esempi pratici, diagrammi di flusso, schede riassuntive, schemi di atti, privilegiando sintesi ed immediatezza. Michele Deodati Responsabile SUAP dell’Unione Appennino bolognese e laureato in Giurisprudenza, è stato Vicesegretario comunale e funzionario della Provincia di Mantova. Svolge attività formativa per Enti locali. È stato componente dell’Osservatorio per le liberalizzazioni presso il CERMES – Università Bocconi. Partecipa a vari tavoli istituzionali nell’ambito della digitalizzazione del procedimento amministrativo. È autore di circa 200 pubblicazioni sulla disciplina statale e regionale in materia di commercio, attività produttive, concorrenza, edilizia, diritto amministrativo, P.A. digitale.Il Cd-Rom contiene:-Schema delibera servizi digitali-Schema convenzione servizi digitali-Progetto gestione associata servizi digitali-Schema delibera servizio SUAP-Schema convenzione servizio SUAP-Progetto gestione associata SUAP-Organigramma-Flusso SUAP-Prospetto finanziario Requisiti hardware e software:-  Sistema operativo Windows® XP o successivi-  Browser Internet-  Programma capace di editare documenti    in formato docs (es. Microsoft Word) EXLSX (es. Microsoft Excel)-  Programma in grado di visualizzare documenti in formato PPTX (es. Microsoft PowerPoint)

Michele Deodati | 2017 Maggioli Editore

Licenziamento: rispetto dei termini ininfluente

Non esiste prescrizione: anche la violazione dei termini interni fissati per la procedura non potranno mai costituire motivo di invalidità della sanzione inflitta. Nel caso in cui il giudice ritenga non proporzionale e adeguata la sanzione disciplinare, il procedimento di accertamento e irrogazione si ripeterà nuovamente, fatto sempre salvo il diritto di difesa.

Il Governo ha intenzione, inoltre, di affidare ad uno speciale polo interno dell’Inps, le visite fiscali e l’accertamento delle malattie dei dipendenti pubblici.

Nel mirino soprattutto le assenze strategiche in periodi di superlavoro o in prossimità di finesettimana o ponti festivi, c.d. assenzi del lunedì e venerdì. I periodi di fuoco probabilmente segnalati sono quelli in prossimità di eventi internazionali (G7), i periodi di iscrizione a scuola, del pagamento del 730 precompilato dell’Agenzia delle Entrate.

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La riforma della trasparenza

La riforma della normativa sulla trasparenza, il D.Lgs. 33/2013 riscritto in parte dal D.Lgs. 97/2016, mira ad introdurre in Italia un vero e proprio Freedom of Information Act (FOIA), in analogia a quanto fatto nei Paesi del Nord Europa ed anglosassoni, richiedendo un profondo ripensamento delle modalità operative e mettendo la trasparenza dell’operato della pubblica amministrazione al centro della propria attività.L’elemento più rilevante della riforma, tale da indurre le amministrazioni a modificare organizzazione e comportamenti, amplia l’accesso civico, che divienediritto di ogni cittadino di pretendere la pubblicazione nei siti istituzionali degli atti e delle informazioni da rendere obbligatoriamente pubblici e ottenere gratuitamente dati, informazioni e documenti prodotti. L’eventuale rigetto delle domande di accesso dovrà essere sempre molto ben motivato.La riforma punta anche alla semplificazione dei troppi adempimenti richiesti dalla normativa: viene eliminato il Piano triennale per la trasparenza e l’integrità, essendo sufficiente il Piano triennale della prevenzione della corruzione; alcuni adempimenti non saranno più richiesti, come la produzione dell’elenco semestrale dei provvedimenti in tema di appalti e concorsi; alcune pubblicazioni sui portali, nella sezione “Amministrazione trasparente”, potranno effettuarsi tramite link già presenti nei siti, evitando duplicazioni; i comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti saranno esentati da una serie di adempimenti su cui si attendono le linee guida che emanerà l’Anac; vengono estesi gli obblighi di pubblicità incombenti sugli organi politici anche ai dirigenti pubblici.   Luigi Oliveri Dirigente amministrativo della Provincia di Verona, collaboratore del quotidiano “Italia Oggi”, autore di molteplici volumi sul Diritto amministrativo e degli Enti locali, docente in corsi di formazione.

Luigi Oliveri | 2016 Maggioli Editore

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