Secondo quanto previsto nella roadmap disegnata dalla nuova legge approvata in via definitiva e poi pubblicata in Gazzetta Ufficiale, però, la transizione dal precedente regime a quello previsto dal ddl Delrio, non sarà automatica. Serviranno mesi, nella migliore delle ipotesi, cioè quella in cui i tempi verranno pienamente rispettati, opure, anche più di un anno, qualora venga richiesto un margine maggiore del previsto.
Cosa è cambiato da ora
Innanzitutto, con l’entrata in vigore della riforma le 107 province sono state trasformate in 97 enti di area vasta e 10 città metropolitane, guidate dai commissari provinciali – cioè i presidenti uscenti – fino alla fine del 2014. Scompasa del tutto l’elettività degli organi della Provincia e la percezione delle indennità per assessori e dei gettoni di presenza per i consiglieri.
La prima scadenza di settembre
Innanzitutto, entro la fine del prossimo mese di settembre andranno rinnovati almeno i consigli, nella misura in cui quelli decaduti saranno in carica solo fino a che no saranno attuate le disposizioni della legge Delrio.
La fine del 2014
Con la fine dell’anno, sicuramente 19 amministrazioni ora guidate da un commissario e 45 consigli che sarebbero dovuti andare a elezioni il prossimo 25 maggio, saranno trasformati secondo la nuova conformazione. In assemblea e giunta, consiglieri e sindaci dei Comuni compresi nel territorio della provincia e il presidente scelto tra i primi cittadini. La carica di tutti corrisponde a due anni.
Più di tutto, però, entro il 31 dicembre dovranno essere approvati i nuovi statuti delle Province 2.0 e delle Città metropolitane, esclusa Reggio Calabria che vedrà la luce a partire dal 2016.
Regioni a statuto speciale
Tutto immutato, invece, in Val d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano. In Sardegna, si attende di aggiornare lo statuto regionale dopo il referendum che ha abolito quattro delle otto amministrazioni provinciali, mentre in Friuli è al vaglio una proopsta di legge costituzionale che cancellerà le province anche dal nordest. Infine, la Sicilia ha istituito i liberi consorzi al posto delle storiche province. per quetse ultime tre regioni, il termine ultimo per aggiornare le proprie norme è quella di aprile 2015.
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