L’accordo è volto a adeguare le norme sul diritto d’autore al mondo attuale, in cui i servizi di musica in streaming, le piattaforme di video on demand, gli aggregatori di notizie e le piattaforme di contenuti caricati dagli utenti sono diventati i principali punti di accesso alle opere creative e agli articoli di stampa.
Dalle indagini della Commissione era emerso infatti che, nel 2016, il 57 % degli utenti di Internet ha letto articoli di stampa accedendovi da social network, aggregatori di informazioni o motori di ricerca; il 47 % di questi utenti leggeva gli estratti compilati da questi siti senza cliccare sul link. La stessa tendenza è stata osservata per l’industria della musica e del cinema: il 49 % degli internauti nell’UE accedeva online a contenuti musicali o audiovisivi, il 40 % dei giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni guardava la TV online almeno una volta alla settimana. Da allora questa tendenza è aumentata vertiginosamente.
La direttiva intende creare un quadro completo nel quale il materiale protetto dal diritto d’autore, i titolari dei diritti d’autore, gli editori, i prestatori di servizi e gli utenti possano tutti beneficiare di norme più chiare e adeguate all’era digitale.
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Riforma del Copyright: la direttiva
Per conseguire tale obiettivo la direttiva si è concentrata su tre fini principali:
- maggiori possibilità di utilizzare il materiale protetto dal diritto d’autore per l’istruzione, la ricerca e la conservazione del patrimonio culturale: le eccezioni che consentono tali utilizzi sono state ammodernate e adattate ai cambiamenti tecnologici per consentire gli utilizzi online e a livello transfrontaliero;
- maggiore accesso transfrontaliero e online dei cittadini ai contenuti protetti dal diritto d’autore: la direttiva contribuirà ad aumentare la disponibilità delle opere audiovisive sulle piattaforme di video su richiesta, faciliterà la digitalizzazione e la diffusione di opere che sono fuori commercio e garantirà a tutti gli utenti la possibilità di diffondere online copie di opere d’arte di dominio pubblico con piena certezza giuridica;
- norme più eque che garantiscano un miglior funzionamento del mercato dei diritti d’autore e stimolino la creazione di contenuti di alta qualità: riconoscimento di nuovi diritti agli editori di giornali in relazione all’utilizzo dei loro contenuti da parte di prestatori di servizi online, rafforzamento della posizione negoziale dei titolari di diritti affinché siano remunerati per lo sfruttamento online dei loro contenuti da parte delle piattaforme di contenuti caricati dagli utenti e norme di trasparenza relative alla remunerazione degli autori e degli artisti (interpreti o esecutori).
Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali, ha dichiarato: “L’adozione tanto attesa della direttiva sul diritto d’autore è un pilastro fondamentale del nostro mercato unico digitale. Grazie a un quadro giuridico più chiaro, adatto al mondo digitale, consoliderà il settore audiovisivo e quello creativo e apporterà valore aggiunto ai cittadini europei.”
Il testo concordato deve ora essere formalmente confermato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Quando la direttiva sarà stata confermata e pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo per recepire le nuove norme nel proprio ordinamento nazionale.
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