Riforma 
del Contenzioso Tributario e nuovo interpello: il Volume del Mese

Con l’inizio del mese di Dicembre la nostra Redazione dà il via alla nuova rubrica “IL VOLUME DEL MESE” volta a segnalare ai lettori quelli che consideriamo i libri più significativi di recente pubblicazione.

Per questo mese vi proponiamo l’intervista a Giancarlo Falco, Dottore Commercialista, esperto di fiscalità d’impresa e contenzioso tributario, nonché autore del volume qui segnalato “Riforma 
del contenzioso tributario 
e nuovo interpello”.

FORMAZIONE

1) Qual è il suo percorso formativo?

Mi sono laureato in Economia Aziendale all’Università Federico II di Napoli. Subito dopo la laurea mi sono trasferito a Milano dove ho concluso il mio percorso formativo con il conseguimento del 13° Master  Tributario presso la Business School de IlSole24Ore per poi iniziare il mio percorso professionale.

ATTIVITA’ PROFESSIONALE

1) Come si è svolto il suo percorso professionale sino ad oggi?

La mia prima esperienza l’ho vissuta nello studio Russo DeRosa Bolletta & associati dove sono rimasto per quasi un anno prima di avere l’opportunità di lavorare nello studio PirolaPennutoZei&associati.

Presso quest’ultimo studio ho collaborato per più di  tre anni, acquisendo quel bagaglio di competenze ed esperienze fondamentali per intraprendere quella che è la mia attuale attività professionale.

2) Quale ruolo ricopre attualmente?

Sono attualmente Partner dello studio Falco&associati, uno studio fondato da mio padre più di quarant’anni fa ed oggi strutturato in due divisioni: Amministrazione finanza e controllo sotto la guida di mio fratello Alessandro, e Tax ,che riguarda la mia area di competenza. Uno studio che, grazie al lavoro quotidiano di noi partner e dei preziosi ed imprescindibili collaboratori, ambisce a rappresentare l’evoluzione dello studio tradizionale del dottore commercialista, in cui qualità, competenze ed integrazione delle informazioni rappresentano le nostre linee guida.

3) Un successo/esperienza professionale che ricorda con particolare soddisfazione?

Mi ripeto sempre che il successo più importante è quello che deve ancora venire.

4) Come si svolge la sua giornata di lavoro-tipo?

Capisco che l’immagine del dottore commercialista vista dall’esterno appaia abbastanza monotona, tuttavia le dico che non è affatto così, tanto che mi riesce difficile rappresentare una giornata tipo. Tendenzialmente, occupandomi spesso di accertamento e contenzioso tributario, mi capita di iniziare la giornata presso le Commissioni Tributarie o gli uffici dell’Agenzia delle entrate, per poi proseguire dividendomi tra lo studio e le aziende-clienti a seconda degli impegni quotidiani.

5) Come vede la professione oggi rispetto a 10 anni fa ? E fra 10 anni?

Vedo una professione in continua evoluzione, con dinamiche completamente diverse rispetto a 10 anni fa che noi giovani dottori commercialisti dobbiamo essere in grado di cogliere.  

Nonostante si parli molto della crisi economica e dell’affanno delle professioni tradizionali, ritengo invece che ci siano molte possibilità di crescita in un contesto economico che ricerca sempre più qualità e competenza.

Quello che è realmente cambiato è, appunto, l’esigenza continua di acquisire sempre nuove competenze, che porta a dover studiare ed aggiornarsi di continuo.  Noi giovani non possiamo permetterci di fermarci ed è questa, a mio avviso, la differenza più grande rispetto al passato dove, forse, ad un certo punto della carriera professionale ci si poteva “accontentare” di perfezionare con l’esperienza le competenze di base.

Con questo approccio ritengo che noi giovani commercialisti possiamo toglierci delle soddisfazioni anche in futuro, in quanto svolgiamo un ruolo sia professionale che sociale davvero importante e difficilmente sostituibile con altre figure.

6) Che materie preferisce seguire?

Mi occupo in particolare di fiscalità d’impresa, finalizzata all’ottimizzazione del carico fiscale, e di contenzioso tributario, cercando di identificare la migliore strategia di gestione della lite.

DIETRO IL LAVORO

1) Quali sono i suoi interessi/hobby preferiti?

La più grande passione è lo sport, purtroppo sempre di più quello “visto” rispetto a quello praticato. In particolare calcio, basket e tennis; appena posso vado allo stadio o al palazzetto ed ormai accendo la tv solo per vedere gli eventi sportivi.  Un’altra passione è quella per il mare e le barche, con il sogno prima o poi di regalarmene una.

2) La sua vacanza ideale?

Amo viaggiare e conoscere sempre posti nuovi. Devo però ammettere che, nonostante la passione per il mare, non ho ancora trovato niente di meglio rispetto ad una passeggiata per le strade di New York.

IL LIBRO DEL MESE

1) Di cosa tratta il suo ultimo volume? Per chi è indirizzato?

Il volume analizza il decreto lgs. n. 156/2015, attuativo della delega fiscale, riguardante la revisione della disciplina degli Interpelli e del Contenzioso Tributario.  

Ci siamo focalizzati, in particolare, sulle novità di maggiore impatto operativo che, pur non stravolgendo l’attuale sistema, non sono assolutamente di poco conto.

Il libro è stato pensato per “gli addetti ai lavori”, ovvero coloro che affrontano quotidianamente tali problematiche negli studi professionali o nelle aziende.  Persone che, totalmente assorbite dalle attività quotidiane, possono essere messe in difficoltà dai mutamenti continui dell’ordinamento tributario e che, se riusciranno a ritagliarsi un po’ di tempo per leggere il libro, troveranno una guida sicura ed affidabile per capire cosa è effettivamente cambiato. 

2) Cosa pensa della riforma del processo tributario nella sua applicazione concreta?

Ovviamente lo strumento della Delega fiscale non rappresenta quell’organica riforma strutturale di cui l’ordinamento italiano avrebbe estremamente bisogno.

Tuttavia la riforma  è da accogliere positivamente, soprattutto perché rappresenta la fine di un percorso e sappiamo bene come molto spesso in Italia questi processi si siano interrotti molto prima di giungere al traguardo.  

Aspetti positivi che colgo sicuramente, ad esempio, nell’estensione della conciliazione giudiziale anche al secondo grado di giudizio, nell’applicabilità della tutela cautelare al processo tributario e nell’immediata esecutività delle sentenze. 

3) Ritiene ci siano effettivi vantaggi per il professionista?

Mi auguro innanzitutto che ci siano reali vantaggi per il contribuente. Per quanto riguarda noi professionisti abbiamo sicuramente, grazie a questa riforma, la possibilità di meglio tutelare i contribuenti nei confronti di pretese erariali che, sappiamo bene, essere spesso errate o quantomeno eccessive.

4) Cosa pensa si potrebbe fare per migliorare la giustizia tributaria?

Ritengo doveroso innanzitutto premettere che la giustizia tributaria ha comunque molte cose che funzionano: i tempi dei processi non sono lunghissimi e l’introduzione del processo telematico permetterà una migliore efficienza organizzativa per tutti gli operatori.

Quello che manca è una strategia chiara, una “visione” su quello che la giustizia tributaria debba rappresentare per il sistema.

A mio avviso, per l’importanza che il processo tributario ha per la vita delle imprese e dei cittadini, è necessario che acquisisca la stessa dignità delle giustizie civili, penali ed amministrative.  Ciò può avvenire solo attraverso una riforma strutturale che preveda l’introduzione di giudici tributari a tempo pieno, adeguatamente retribuiti ed in grado di specializzarsi nelle materie oggetto di lite. 

In un mondo che richiede sempre più competenza e specializzazione in tutti i settori, non può una materia tanto importante essere affrontata con l’attuale superficialità.

 

Giancarlo Falco

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